Ancora una volta, il Lungomare Trieste si è tinto di rosa, trasformandosi in un fiume di solidarietà, speranza e determinazione. Per il terzo anno consecutivo, la Race for the Cure ha fatto tappa a Salerno, e né la pioggia battente, né il cielo grigio hanno potuto spegnere l’entusiasmo e l’impegno di tantissime donne, e non solo, che hanno invaso il lungomare per dire un sonoro “sì” alla vita e “sì” alla prevenzione. L’iniziativa, promossa nel mese di ottobre, tradizionalmente dedicato all’informazione e alla sensibilizzazione sul tumore al seno, è un faro che illumina il percorso verso la guarigione e la diagnosi precoce. La passeggiata, partita da Piazzetta del Marinaio, è stata guidata con passione e dedizione da Veronica Carratù, presidente di “noi donne, soprattutto”, l’associazione che, in sinergia con “Komen Italia”, ha orchestrato un intero fine settimana interamente dedicato alla prevenzione e alla salute femminile. Il cuore pulsante dell’evento è stato il Villaggio della Salute, dove la missione di prevenzione ha continuato instancabile la sua opera. Nelle giornate di ieri e in mattinata, centinaia di screening gratuiti sono stati la risposta concreta a un bisogno fondamentale della cittadinanza. Medici specialisti si sono dedicati a visitare un gran numero di donne, offrendo un accesso diretto e prezioso alla mammografia e ad altre visite diagnostiche. La prevenzione, infatti, si conferma l’arma più potente contro il tumore al seno, una malattia da cui si guarisce sempre di più. L’adesione massiccia agli screening è il segnale che il messaggio sta arrivando forte e chiaro sul territorio. Nonostante le condizioni meteorologiche avverse, la partecipazione alla camminata sul Lungomare ha rappresentato il culmine simbolico dell’evento. È stato un momento di forte impatto emotivo, un vero e proprio inno alla resilienza, che ha visto protagoniste donne che stanno affrontando, o hanno già affrontato, la malattia, e che con la loro forza d’animo hanno voluto esserci. La presidente Veronica Carratù ha espresso con emozione la gioia e la tenacia dei partecipanti, sottolineando come la pioggia non sia riuscita a scalfire l’impegno della comunità: “La pioggia non ferma chi con il cuore decide di esserci, e Salerno risponde con il cuore sempre, anche stamattina”. Un’affermazione che racchiude lo spirito della manifestazione. “Perché la Race for the Cure è cuore, passione, speranza e la vita, perché la prevenzione salva la vita, quindi tutti insieme, nonostante la pioggia, dobbiamo andare e camminare”, ha aggiunto, spronando i presenti a non indietreggiare di fronte a nessun ostacolo. La risposta della città di Salerno è un crescendo di fiducia e partecipazione. “Ogni anno è sempre un numero maggiore di donne che aderisce: significa che ciò che l’associazione fa con la Komen dà ottimi risultati sul territorio. C’è fiducia nella diagnosi precoce e questo è fondamentale, quindi andiamo avanti, avanti verso questo percorso”, ha continuato Carratù, evidenziando il successo delle iniziative di sensibilizzazione. Per la presidente, la Race for the Cure è molto più di una semplice camminata: “Questa per me è la festa della vita. Sono tanti cuori che all’unisono vanno ed è meraviglioso, quindi non stanchiamoci mai”. Anche le istituzioni hanno ribadito l’importanza cruciale della prevenzione. La vicesindaca di Salerno, Paky Memoli, ha voluto focalizzare l’attenzione sull’importanza di un approccio preventivo che parta dalle basi. “Noi dobbiamo fare prevenzione, la prevenzione comincia dall’ascolto del nostro corpo e quindi dobbiamo dire alle giovanissime l’importanza dell’autopalpazione perché soltanto facendo una diagnosi precoce noi possiamo avere una qualità di vita importante”, ha dichiarato la vicesindaca, puntando i riflettori sulla necessità di educare le nuove generazioni. La Memoli ha inoltre voluto rassicurare e infondere speranza, sottolineando come la lotta al tumore al seno stia diventando sempre più efficace. “Ricordiamoci che questa malattia è diagnosticabile e curabile, ma soprattutto deve essere prevedibile”. Riprendendo questo concetto, la vicesindaca ha ribadito che la chiave di volta è rendere la malattia “essenzialmente prevedibile. Come la rendiamo prevedibile? Attraverso la prevenzione, che ritengo sia fondamentale all’inizio dell’età scolare”. La Memoli ha poi lanciato un appello all’autoconsapevolezza: “La cosa più importante è l’ascolto del nostro corpo, che rappresenta la miglior difesa. Oggi è importante la diagnosi precoce per avere un trattamento conservativo”. Il weekend della Race for the Cure ha lasciato un segno indelebile a Salerno, riempiendo la città di un’energia positiva che nemmeno il maltempo ha potuto scalfire. Veronica Carratù ha riassunto l’emozione dei due giorni con parole toccanti: “La città di Salerno in questi due giorni si è riempita di sorrisi, di abbracci, di speranza. È stata un’emozione immensa vedere il colore rosa, unire donne, famiglie, amici in un messaggio forte e condiviso, la prevenzione è vita”. La sua testimonianza di partecipazione emotiva ha rafforzato il senso di comunità e solidarietà che l’evento ha saputo generare. Nonostante la pioggia, lo spirito della Race è rimasto vivo. “Neppure la pioggia di questa mattina, ha fermato la Race for the Cure. Nel villaggio della salute, infatti, con continuato la sua missione di prevenzione con gli screening diagnostici, mentre sul Lungomare la camminata si è svolta tra gocce di pioggia, sorrisi e tanto cuore”, ha concluso la presidente, sottolineando il successo duplice dell’evento: gli screening di salute e la camminata simbolica. Salerno ha dato una prova di forza e unità. “Oggi Salerno ha dimostrato che la forza e la voglia di esserci sono più forti di tutto, perché quando si corre per la vita nessun ostacolo può fermare l’amore, la speranza e la solidarietà. Amiamo la vita sempre”. La vicesindaca Paky Memoli ha fatto eco a questo messaggio di speranza e impegno sociale, ricordando la rilevanza della battaglia. “Il tumore al seno è un problema di rilevanza sociale e quindi dobbiamo mobilitare il nostro impegno affinché tutte le donne possano avere una diagnosi precoce e soprattutto una buona qualità di vita”. La sua conclusione è un incoraggiamento per il futuro: “La vita è un dono, va preservata, la vita è oggi. Dobbiamo oggi assolutamente combattere questa malattia attraverso la prevenzione primaria”. La Race for the Cure di Salerno si chiude con l’immagine di un’intera comunità che ha scelto di camminare unita, sotto la pioggia e con il sole nel cuore, in nome della vita e della speranza di guarigione.





