Raffaele Avallone: Invasione di gabbiani a Salerno - Le Cronache Salerno
Salerno

Raffaele Avallone: Invasione di gabbiani a Salerno

Raffaele Avallone: Invasione di gabbiani a Salerno

di Erika Noschese

 

 

Nelle città italiane c’è una presenza massiccia del gabbiano reale (Larus michahellis). La stima più aggiornata, risalente allo scorso anno, è di 50.000-65.000 coppie, un numero più che raddoppiato rispetto alle 24.000 coppie del 1984. Il dato è stato tratto dall’atlante degli uccelli nidificanti in Italia del 2005-2015.

Ma come convivere con questa specie considerata “problematica”? I gabbiani in città sono sempre più a causa dell’uomo: questa specie arriva in città a causa della presenza di immondizia o attività umane che lasciano cibo, oggetto delle attenzioni dei gabbiani di città.

I gabbiani in città non sono soli, come ben sappiamo. Il gabbiano è differente, per esempio, dal piccione: questo aumento della popolazione urbana dei gabbiani rende questi uccelli suscettibili, per esempio, nei periodi di nidificazione, quando i gabbiani sembrano essere più aggressivi, con attacchi sempre più frequenti all’essere umano, rendendoli di fatto una specie molto pericolosa. Secondo alcuni, i gabbiani sono ben più pericolosi dei piccioni poiché possono trasferire le loro zecche con più facilità. I gabbiani hanno avuto un notevole inurbamento per due fattori, principalmente: il primo è la plasticità rispetto alla dieta e il fatto che sia un opportunista; l’altro è il fatto che nidifica sulle rupi. Quindi, in ambienti urbani, il sistema rupicolo si ripete sui palazzi e quindi usufruisce delle nostre terrazze, dei nostri tetti che, dal punto di vista di un gabbiano, non sono molto differenti da una scogliera.

Il fatto, poi, che il gabbiano mangiasse uccelli, era già noto nei primi del ‘900 grazie agli studi fatti sul gabbiano reale: si vedeva che, in periodo di migrazione, le colonie di gabbiano reale potevano nutrirsi di uccelli migratori che si avvicinavano alle isole per riposare. Quindi, questa tipologia di uccello ripete lo stesso schema in ambiente cittadino, nutrendosi sia di animali vivi che preda, sia di rifiuti, ad esempio.

A confermare il trend, ben più che visibile anche nelle aree più interne e collinari della città di Salerno, è anche Raffaele Avallone, presidente dell’Associazione Ornicoltori Salernitani “Enzo Nicastro”.

Gabbiani sempre più presenti in città. Possiamo definirlo un problema?

«Il problema esiste, purtroppo. Anche perché ora si trovano anche di più nelle aree interne, dove ci sono mercati e depositi di rifiuti, quindi zone in cui riescono a ricavare molto facilmente diverse tipologie di cibo. Ci sono persone, inoltre, che gli danno anche da mangiare. Il dato è che non si trovano più sulla costa e basta, ma ora hanno invaso in modo sempre più importante anche il lato interno. Io, ad esempio, abito in una zona piena di gabbiani, in zona Mariconda. Lì, in corrispondenza dell’antenna della Telecom, vivono in tanti. Alcuni arrecano anche danni o pericoli alle persone, quando volano basso, poiché li puntano e creano non pochi timori».

Una vera invasione, quindi.

«Purtroppo sì. Ora sono cresciuti a dismisura. E si nutrono di tutto, anche di piccola fauna e altro. Anche con la Forestale è stato fatto qualcosa ma è finita lì».

Cosa fu fatto con la Forestale?

«Fu fatta una segnalazione perché tra gabbiani, gazze ladre e cornacchie, anche per quanto concerne lo sviluppo faunistico della nostra città, registriamo una distruzione quasi irreversibile della piccola fauna: tanti piccoli uccellini non esistono più. Ormai ci sono soltanto i gabbiani, che si nutrono delle uova che trovano all’interno dei nidi. Fu fatta una relazione, 10-12 anni fa, proprio quando si era agli inizi, e fu consegnata alla Forestale nella speranza che si potesse ricavare qualche risultato. Ora sono cresciuti a dismisura».

Molti cittadini addirittura li nutrono.

«Questa è una delle fonti principali di diffusione che si trovano all’interno delle città, nei rioni e nei parchi. Se non trovassero da mangiare in alcun modo, in particolare se ben servito dagli esseri umani, credo che il cibo se lo andrebbero a guadagnare a mare, come sempre».

Non è questo l’unico problema, però.

«Infatti non è solo questo: ho visto anche che, mettendo la spazzatura fuori, loro vanno con il becco, aprono le buste e prendono quello che c’è dentro. Insomma, una serie di importanti concause comportano poi questi risultati. La mattina, per esempio, i gabbiani in città fanno da spola: vanno tutti verso l’inceneritore o verso Sardone. Stanno tutti là ogni mattina. E poi la sera, come inizia a farsi notte, tornano al centro. Questa è una situazione che l’Asl dovrebbe prendere in considerazione: non voglio dire di abbatterli o di attivare misure drastiche in tal senso, ma va comunque considerato che attualmente i gabbiani sono effettivamente troppi».

Quali specie abbiamo perso, a causa dei gabbiani?

«Prima, in città nidificavano cardellini, verzellini, e altro ancora. Ora tra pesticidi, gazze ladre, cornacchie e gabbiani che si mangiano di tutto, abbiamo registrato la totale scomparsa di queste tipologie di uccellini all’interno del nostro circuito cittadino o quantomeno dei parchi».