di Erika Noschese
«Irresponsabili»: questo in sintesi il pensiero del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che punta ancora una volta il dito contro il governo nazionale per il blocco dei fondi di Sviluppo e coesione, ancora fermi al palo con numerose ripercussioni per il mondo della cultura e non solo, come dichiarato dall’ex primo cittadino della città capoluogo. «Da un anno tengono bloccati i fondi di coesione che appartengono alla Regione Campania, non sono fondi loro, con un atto di totale irresponsabilità politica – ha attaccato il governatore – In questo momento tenere vivi gli eventi culturali è ancora più necessario di fronte ai pericoli che corre la nostra democrazia. Senza esagerare con i toni ma si registrano situazioni preoccupanti come l’autonomia differenziata che rischia di spaccare il nostro Paese. Il mondo della cultura è chiamato a combattere e diffondere consapevolezza rispetto a questi problemi». La Regione Campania attende il mese di giugno e, ha annunciato il presidente De Luca, la Regione ha rinviato la proposta. «Il Consiglio di Stato ha dato tempo fino al 28 giugno per chiudere questo accordo di coesione. Nessuno, né il presidente del Consiglio né il ministro Fitto, ha motivato nel merito le ragioni di quest’anno perduto. Li ho invitati diverse volte ad un dibattito pubblico per far dire ai cittadini italiani e campani quali sono i motivi per cui tengono bloccate le risorse – ha aggiunto l’ex sindaco di Salerno – Conosciamo bene il motivo reale, probabilmente hanno individuato punti di resistenza democratica nella Regione Campania che danno fastidio ma la Campania non è in vendita e non lo è la dignità dei suoi concittadini e non è disponibile a subire nessun attacco politico». Quella di ieri è stata per il presidente De Luca l’occasione per commentare il risultato delle recenti elezioni europee nel collegio sud: «I cittadini al Sud hanno compreso i pericoli dell’autonomia differenziata e hanno detto di no all’autonomia differenziata e al governo Meloni che in tutto il Sud è in minoranza. Mi permetto di rivendicare questo risultato come un risultato dovuto essenzialmente alla battaglia politica fatta dalla Campania e da De Luca contro l’autonomia differenziata – ha detto il governatore – Fino al 16 febbraio quando abbiamo fatto la manifestazione a Roma contro l’autonomia differenziata e per lo sblocco dei fondi di coesione, questo problema era molto lontano dalla sensibilità dei cittadini. Da allora è diventata una consapevolezza generale ma dobbiamo ancora combattere perché se va avanti l’autonomia differenziata il Sud è morto».