Filippo Pio Bisaccia
Terzo settore e politiche di Policy Making sono alla base dell’attività di Felice De Tollis, ex dirigente dell’Asl a Nocera Inferiore e ancora impegnato nelle attività di prevenzione concrete sul territorio dell’Agro.
Dottor De Tollis, la sanità è davvero alla frutta?
“Bisogna cominciare a ragionare in maniera diversa. La ricetta con cui la gestione sanitaria si è sviluppata non è più sufficiente. Bisogna cambiare il paradigma. In Italia stiamo passivamente assistendo all’invecchiamento della popolazione. A questo fenomeno demografico si associa un aumento delle patologie croniche, tutto ciò si traduce in un aumento dei costi sanitari a fronte di un sottofinanziamento che va avanti da un decennio. Questi problemi non possono che essere affrontati da una rinnovata collaborazione tra gli attori pubblici e privati che oggi fanno funzionare l’assistenza sanitaria”.
Si, ma in che modo?
“Tra questi nuovi strumenti un ruolo importante è svolto dalle organizzazioni del Terzo Settore che sono tuttavia trascurate dal dibattito pubblico e dai processi di policy making”.
Vuole spiegarsi meglio?
“Il policy making è un processo complesso che coinvolge molti soggetti con competenze, ruoli, interessi e risorse disponibili diversi. Si basa sul principio di precauzione che si fonda sul senso di prudenza in merito di non attuare le politiche economiche fino al momento in cui non si è certi della loro efficacia nella realtà. Il merito dei policy makers è la capacità di ottenere risultati senza ricorrere a innovazioni legislative, ma semplicemente attraverso un migliore coordinamento delle risorse disponibili. Le politiche pubbliche comportano l’uso consapevole di un ventaglio di risorse e tecnologie molto più largo della potestà legislativa, incidendo molto di più sui risultati che sull’emanazione di volontà legislative formali”.
E tutto questo come lo si traduce in realtà?
“La Pro loco Urbs Nuceria, per esempio, ha colto da subito questa criticità e da alcuni anni ha avviato azioni concrete di prevenzione della salute sul territorio di Nocera Superiore. Queste iniziative hanno portato alla scoperta di patologie che se non conosciute per tempo avrebbero comportato gravi ripercussioni a carico soprattutto delle donne per la salute, ma anche delle casse pubbliche per la gestione ospedaliera e farmacologica delle patologie. I risultati raggiunti hanno spinto l’associazione a proseguire su questa via e devo dire che moltissimi medici del territorio hanno partecipato gratuitamente a questo lavoro che ha dato risultati inimmaginabili nel campo medico ed in quello della spesa pubblica”.