“Vini bianchi di Salerno: un viaggio sensoriale tra terroir e tradizione” - Le Cronache Campania
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“Vini bianchi di Salerno: un viaggio sensoriale tra terroir e tradizione”

“Vini bianchi di Salerno: un viaggio sensoriale tra terroir e tradizione”

Si continua a parlare di vini Salernitani che si affermano sempre più nel panorama enologico nazionale e non solo. Vini che rappresentano un forte legame tra le aziende vitivinicole e il territorio. Un territorio non sempre facile che presenta delle difficoltà che diventano unicità. Vini che ho avuto modo di conoscere ancora di più e di apprezzarne le caratteristiche all’ evento Master Class ” Vini bianchi di Salerno” con i vini delle aziende del Consorzio Tutela Vini Salerno, prosieguo del Paestum Wine Fest . Non sono mancati i saluti di Angelo Zarra (CEO Paestum Wine Fest) con le anticipazioni per il 2025 che vedranno Paestum ancora protagonista La degustazione è stata guidata da Tommaso Luongo, presidente Ais Campania Sommelier Campania, Maria Sarnataro, delegata Delegazione Ais Cilento-Diano e da Ciro Macellaro, consigliere del Consorzio Vita Salernum Vites. Presenti le aziende Cilento Dop Emiliana Botti – Cilento Fiano Enfasi 2022 Tenuta Cobellis – Cilento Fiano Crai 2022 Cantina Polito – Cilento Fiano Riva 2020 Paestum Dop Tenuta Macellaro Winery di Ciro Macellaro – Paestum Bianco Ripaudo 2022 Cantina Polito – Cilento Fiano Riva 2020 Marco Peduto – Paestum Fiano 2023 Colli di Salerno Dop Aita Azienda Agricola – Colli di Salerno Falanghina 2022 Viticoltori Lenza – Colli di Salerno Bianco Ida 202 Raffaella Dandrea: Maria Sarnataro, delegata AIS Cilento e Vallo di Diano Maria come possono affermarsi i vini Salernitani nello scenario vinicolo attuale ? I vini cilentani hanno un grande valore aggiunto che è il loro territorio, l’alternanza delle vigne alla macchia mediterranea e ai boschi ha fatto sì che che la gran parte dei produttori si potesse esprimere in biologico, data la grande naturalità del contesto, questo rafforza la mia idea che sicuramente il successo di questi vini passa anche attraverso l’enoturismo dove vino e territorio si fondono. Produttori che spesso per le dimensioni aziendali sono a gestione familiare possono trasformare un limite in una grande forza che è quella della cultura dell’accoglienza. Ciro Macellaro, Consigliere del Consorzio Tutela Vini Salerno. Delegato Onav Salerno Titolare di Tenuta Macellaro Winery. Nel tuo intervento alla master class hai definito questi ” vini eroici”,un’ appellativo che siamo abituati a sentire per altre zone vinicole. Perché ritieni che anche i Vini Salernitani lo siano? Nella provincia di Salerno, la viticoltura eroica non è soltanto una questione di morfologia dei vigneti, ma una testimonianza di coraggio e passione dei viticoltori che si ergono come veri eroi. Nel cuore del Cilento, nell’entroterra, questi eroi combattono una battaglia silenziosa, non solo per produrre vino di qualità, ma per difendere e valorizzare un paesaggio minacciato dall’abbandono. Qui, la viticoltura eroica assume un significato più profondo. Non sono solo i ripidi pendii o i terreni difficili a rendere eroica questa pratica, ma soprattutto la determinazione dei viticoltori che credono nel progetto di tutela e valorizzazione del territorio. Sono loro i veri custodi di un patrimonio ambientale prezioso, che altrimenti rischierebbe di scomparire sotto il peso dello spopolamento e dell’abbandono. I vigneti del Cilento non sono semplicemente punti isolati, ma gioielli incastonati in un paesaggio di straordinaria biodiversità. Ogni vigna rappresenta un presidio di vita, un baluardo contro l’erosione ambientale e un’opportunità per mantenere vivo il legame tra uomo e natura. Queste vigne non sono solo fonte di produzione di vino, ma anche di speranza e resilienza per le comunità locali. Ogni filare rappresenta un impegno costante, un atto di amore per la propria terra e un gesto di gratitudine verso le generazioni future. Il Cilento non è solo una terra di vini pregiati, ma un territorio ricco di storie, tradizioni e passioni intrecciate tra le vigne e i paesaggi mozzafiato. È un luogo dove l’eroismo si manifesta ogni giorno, non solo nelle sfide dei viticoltori, ma anche nell’impegno collettivo per preservare un patrimonio unico al mondo. Angelo Zarra , Ceo Paestum Wine Fest. Complimenti in primis per il crescente successo del Paestum wine fest. L’ edizione 2024 ha superato ogni aspettativa con dei numeri importanti sia a livello di espositori,di esperti del settore a livello internazionale,che di visite,ma nel corso della master class” Vini Salernitani,hai già fatto capire con delle notizie in anteprime che il ” Paestum wine fest 2025″ ci stupirà ancora iniziando dalla collaborazione con il noto architetto Fiorenzo Valbonesi. Mi puoi raccontare qualcosa in più? “Una ripartenza per un’edizione che si preannuncia con obiettivi chiari e precisi, mantenendo il nome originario ma ribaltando tutta la struttura organizzativa e offrendo contenuti sempre più qualificanti per posizionarci tra le preferenze delle aziende che cercano davvero il business. Paestum Wine Fest ritorna con Alessandro Rossi al timone della direzione e la presenza di un architetto che non ha certamente bisogno di presentazioni, Fiorenzo Valbonesi. La collaborazione con un professionista così illustre ci consentirà di ottimizzare tutte le risorse da offrire alle cantine partecipanti e a tutte le imprese che hanno dato fiducia in questi anni al nostro evento. Molte le novità, a partire dalla scelte delle date che saranno annunciate ufficialmente nelle prossime ore. Paestum Wine Fest sarà l’epicentro degli operatori di settore d’Italia. Stiamo iniziando a muovere passi importanti anche oltre il confine nazionale per far dialogare il made in Italy con altre realtà internazionali. La meta sarà diventare un appuntamento da dover mettere in agenda per gli addetti ai lavori del settore che non vogliono rinunciare al business in ogni sua forma”.

Raffaella D’Andrea

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