Ventura via da Fdi. «In maggioranza se De Luca si scusa» - Le Cronache
Salerno

Ventura via da Fdi. «In maggioranza se De Luca si scusa»

Ventura via da Fdi. «In maggioranza se De Luca si scusa»

Il solito show per provare ad ottenere qualche secondo di visibilità. Il consigliere Mimmo Ventura ci ha provato a mettersi al centro dell’attenzione, a livello politico, ma con scarsi risultato. Dopo aver annunciato di aver lasciato il partito dopo la mancata elezione in consiglio provinciale ieri mattina, dopo essersi assicurato la presenza della stampa, ha strappato via la targhetta Fratelli d’Italia per attaccare alla porta quella del gruppo misto. Ventura ha deciso di lasciare Fratelli d’Italia perchè alle passate elezioni per il rinnovo del consiglio provinciale il suo capogruppo Michele Sarno ha scelto di non recarsi al voto. Decisione questa che avrebbe condizionato la sua vittoria, nel silenzio generale del partito che, chiaramente, non ha accusato il colpo e non si è smossa minimamente. «In qualità di candidato al consiglio comunale di Salerno per Fratelli d’Italia alle ultime elezioni amministrative non posso non esprimere il mio disappunto per alcune immagini irriguardose, veicolate a mezzo social, nei confronti del partito Fratelli d’Italia immagini cui abbiamo assistito in queste ore. Un consigliere comunale, sedicente ex di FdI, e che oggi apprendiamo avere costituito il gruppo Misto si è prodotto in una squallida scenetta durante la quale a favore di videocamera svitava una targhetta di Fratelli d’Italia sostituendola con una “gruppo misto”, non c’è che dire effettivamente una azione dalla grande incisività politica, condendo “l’azione politica” con frasi ingenerose da parte di chi fino a ieri ha fatto parte di FDI, ma forse non sa il nostro ex consigliere di FdI che comunità politiche come quella di FdI, precedute da quelle del dal MSI-DN e An poi, hanno storie che sono andate sempre oltre le piccolezze degli uomini compreso lo svitamento di qualche targhetta – ha dichiarato Amedeo Monaco – Al consigliere in questione dico che Egli è certamente consigliere comunale per suo merito e grazie al suo consenso, nessuno lo può mettere in discussione, ma lo è anche grazie alle altre decine di candidati che pur prendendo meno voti hanno fatto si che Lui rivestisse la carica di consigliere comunale in rappresentanza di Fratelli d’Italia tutta. Il consigliere non ha avuto il tempo di capire cosa volesse significare aderire ad un partito come FdI dove le logiche non sono sempre perfettamente aderenti a quelle del “mercato delle vacche” del tipo “io do una cosa a te e tu dai una cosa me”, la pretesa di sempre maggiori spazi e gratificazioni politiche non hanno cittadinanza in FdI se non a seguito di comprovate doti di militanza e meritocrazia, bene avrebbe fatto il consigliere ad essere orgoglioso di rappresentare FdI in seno al consiglio comunale pur avendo aderito al partito solo al momento della firma della candidatura, ricordo a me stesso essendo IO ormai oltre gli “anta” una stagione in cui per candidarsi al consiglio comunale, anche di un piccolo paese, e rappresentare il MSI – DN prima ed AN poi bisognava che la propria candidatura passasse al vaglio di rigide valutazioni fatte da classi dirigenti che si premuravano di valutare, al di là del consenso, la compatibilità dei profili con i valori che il partito custodiva, risulta quindi evidente, in questa ottica, che “il consigliere svitatore” non era compatibile sin dall’inizio con un partito come FdI dove dovrebbero vigere e farla da padrone concetti come meritocrazia, lealtà e coerenza, concetti che difficilmente possono albergare in persone che cambiano partito asseconda delle proprie convenienze, infine se “il consigliere svitatore” fosse realmente coerente con la sua posizione dovrebbe oggi rassegnare le dimissioni dalla carica di consigliere infatti, come già detto, Lui è consigliere grazie al suo consenso ma soprattutto grazie al partito che lo ha “ospitato” nella sua lista e grazie agli altri candidati che gli hanno consentito di divenire consigliere con ciò nessuno vuole negare al consigliere il diritto di cambiare idea e lasciare il partito ma se non ha lo spessore politico per dimettersi abbia almeno il rispetto per chi lo accolto ed ospitato in casa propria, detto ciò, da par mio, rivolgo comunque i miei migliori auguri al consigliere ex sedicente di FdI con l’auspicio che le strade politiche sue e di FdI non si incrocino mai più”.