Pina Ferro
Vendeva la fidanzata in chat: condanna bis per Alessio Simbula. Ieri i giudici della Corte di Appello di Salerno hanno confermato la condanna a carico del 37enne di origini sarde diminuendola a quattro anni (in primo grado gli erano stati inflitti sei anni e mezzo). La sentenza è giunta nel tardo pomeriggio di ieri. I fatti risalgono a diversi anni fa. L’uomo era accusato di aver “venduto” la fidanzatina, allora sedicenne, a professionisti e non, attraverso una chat. Era lui che prendeva i contatti. All’epoca insieme a Simbula, difeso da Marco Martello, furono coinvolti anche tre professionisti di cui un salernitano. Tutti e tre furono poi assolti in primo grado. Gli incontri tra i clienti e la minorenne avvenivano in un albergo di Cava de’Tirreni. Secondo l’accusa, sembra che la giovane sia stata costretta ad avere anche rapporti con più persone. Era Simbula che organizzava gli incontri e quindi che “vendeva” la fidanzata. Durante gli incontri lo stesso provvedeva a filmare il tutto e, a pubblicarli in rete.Era Sibula ad occuparsi anche di predere i soldi.Nel corso del processo in primo grado fu anche acquisito il computer della ragazza all’interno del quale furono trovati files hot che riguardavano scambi di coppia e contatti anche con coppie sposate oltre che con una serie di persone.