Unione dei Comuni e Fondazione de Stefano: la delibera mendace - Le Cronache Provincia

di Arturo Calabrese

Non è tutto oro quello che luccica e questa volta al posto del prezioso metallo potrebbe esserci del comune ferro, materiale con il quale sono state forgiate le opere che la Fondazione Matteo e Claudina de Stefano ha installato in alcuni dei comuni facenti parte dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento. Approfondendo il progetto “Percorso d’Arte Contemporanea nel Cilento”, ideato da Angela Riccio, spuntano alcune zone d’ombra.

Tutto è cominciato dalla scoperta, ad Albanella, della situazione in cui versa l’opera che la realtà cilentana ha donato al centro della Piana del Sele.

“La Torre” di Ettore Consolazione è stata delocalizzata dal luogo ove era stata inizialmente installata ed ora è riversa a terra nella vegetazione in attesa, pare, di nuova sede.

L’articolo che denunciava questo stato delle cose ha scatenato molte polemiche. I soldi spesi per la realizzazione di quella e delle altre opere sono pubblici, danaro della gente. La Fondazione, attraverso la vicepresidente Angela Riccio che è anche ideatrice del progetto, ha ricevuto 15mila euro dall’Unione dei Comuni Paestum Cilento.

La giunta, al fine di deliberare, si è riunita alle 17.00 del 27 dicembre 2023 ed ha accettato la richiesta di cui sopra, prevenuta al protocollo dell’ente lo stesso giorno. A proporlo alla giunta è l’allora presidente Franco Alfieri. Insomma, Alfieri e i suoi hanno assegnato 15mila euro di soldi della cittadinanza alla Fondazione nel giro di qualche ora.

Ponendo l’apertura dell’ufficio protocollo di quel mercoledì alle ore 9.00 e la presentazione della richiesta all’apertura dello sportello, la giunta nel giro di meno di otto ore, considerando anche la pausa pranzo, delibera di stanziare il contributo. Ma c’è dell’altro.

Nel documento ufficiale, si legge che “dal 2020 ad oggi (e quindi all’ultimo mese del 2023, ndr) sono state installate opere nei Comuni di Agropoli, Albanella, Capaccio Paestum, Cicerale, Laureana C.to, Lustra, Ogliastro C.to, Perdifumo, Prignano C.to, Rocca Cilento, Rutino e Torchiara.

Ciò non è vero. La determina, dunque, attesta il falso. I 15mila euro ottenuti da Angela Riccio si basano su una falsità. A quella data, le opere di Agropoli e di Lustra non erano installate. “I Continentali” di Alessandro Grazi sarebbe stata installata nel comune retto da Roberto Antonio Mutalipassi solo mesi dopo. “S-guardo oltre” di Alessandro Guerriero, prevista per il borgo di Rocca Cilento, è ancora in attesa di installazione. A quella data, dicembre 2023, Agropoli aveva concesso un contributo di 500 euro alla Fondazione, come da richiesta della più volte citata Angela Riccio.

Ed anche qui, viene a cadere il mantra della concessione a titolo gratuito delle opere ai centri cilentani. La giunta agropolese, riunitasi il 26 gennaio del 2024, in determina considera che sono “ben sette i comuni già coinvolti a partire dal 2023, Capaccio Paestum, Cicerale, Ogliastro Cilento, Prignano Cilento, Rutino, Torchiara e Laureana Cilento”. Agropoli non c’è, ovviamente.

Ma si continua: la Fondazione il 24 gennaio del 2024 chiede al comune di poter installare l’opera nell’area della Fornace. Se lo chiede a gennaio 2024, è poco probabile che sia stata già installata un mese prima. Ennesima prova a sostegno di ciò è la grande manifestazione che si è tenuta ad Agropoli il 15 giugno 2024, sei mesi dopo la delibera di giunta e sei mesi dopo quanto scritto dall’Unione.

La responsabile del servizio riportata è Paola Mangone che nella pubblicazione ufficiale del progetto viene anche ringraziata “per il supporto e i preziosi consigli”. A proposito di soldi pubblici, il progetto della Fondazione de Stefano gode di contributi anche della Regione Campania. Sul sito ufficiale, però, tali documenti non sono accessibili dato che l’area dell’amministrazione trasparente risulta essere “in costruzione”.

A prescindere da ciò, è da sottolineare come in uno dei comuni l’opera sia stata delocalizzata senza che se ne desse comunicazione ed oggi giace in terra. Erroneamente, in uno scorso articolo si diceva che quella installata a Torchiara fosse circondata da transenne. In passato, per poco tempo, lo è stata, ma ad oggi svetta all’interno di un’area resa pedonale proprio per tutelarla.

Valorizzata, sempre per rimanere in tema, quella di Prignano Cilento. Non pervenuta, checché ne dica l’Unione dei Comuni, quella di Rocca Cilento. Il motivo non è qui utile.