
di Erika Noschese
Ha il sapore della vendetta la denuncia che il dirigente di Cava de’ Tirreni, oggi sospeso, ha sporto nei confronti del collega S.V. per presunti accessi illeciti alla banca dati in uso al settore finanziario e tributi. Così, la vicenda del Consorzio Farmaceutico Intercomunale assume nuovi risvolti, sempre più importanti, a tratti forse inquietanti. Ma andiamo con ordine. Il 7 dicembre 2024, il dirigente Francesco Sorrentino viene sospeso in via cautelativa da ogni incarico per 30 giorni. Una sospensione che si rende necessaria dopo la denuncia alla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, presentata dal sindaco di Cava de’ Tirreni Vincenzo Servalli, denunciando un ammanco dal bilancio comunale che supererebbe un milione di euro. Soldi che, secondo quanto ricostruito fino ad ora anche dalle indagini, sarebbero finiti nelle casse del Cfi attraverso Sorrentino, da sempre vicino al presidente della Provincia di Salerno e sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri, oggi sospeso da entrambe le cariche per effetto dell’inchiesta della Procura di Salerno per turbata libertà degli incanti, corruzione e associazione per delinquere. Il legame tra Alfieri e Sorrentino si manifesta anche con il trasferimento del dirigente al Comune di Capaccio Paestum. Dunque, dicevamo: la sospensione risale al 7 dicembre, la denuncia al 10 dicembre, poi integrata il 20 gennaio 2025, ma solo pochi giorni fa, il 5 febbraio 2025 sarebbe stata resa nota. Di fatti, Francesco Sorrentino ha inviato una Pec ai componenti della Commissione Consiliare “Controllo e Garanzia” presieduta dall’avvocato Marcello Murolo ed avente ad oggetto la “segnalazione accessi abusivi alla banca dati dei tributi comunali”. La Pec, contenente diversi documenti, racconta proprio della querela presentata nei confronti del dirigente S.C. “responsabile del reato di cui all’art. 615-ter c.p., aggravato ai sensi del comma 2 n. 1, e del comma 3, nonché di ogni altra ipotesi di reato che l’Autorità giudiziaria riterrà di ravvisare nei fatti descritti nelle denunce a cui si fa rinvio”, con richiesta di punizione. I fatti, secondo quanto riportato nella denuncia, risalgono al 7 febbraio 2022 quando Sorrentino assume l’incarico di dirigente del settore Finanziario e tributi, le cui funzioni, fino a tale data, erano state svolte proprio da S.C., assegnato al ruolo di dirigente di un altro settore. Successivamente, il 22 settembre 2024, a seguito di un accesso della Guardia di Finanza presso l’ufficio tributi del Comune di Cava de’ Tirreni per verificare alcune irregolarità riscontrate nell’accesso alla banca dati in uso al settore Finanziario e tributi, Sorrentino ha chiesto alla società affidataria del servizio di gestione della banca dati, di poter avere la lista degli utenti abilitati all’accesso alle procure relative al settore tributi. Tra gli accessi vi era quello del dirigente denunciato nonostante il 14 febbraio 2022, un dipendente e referente della società avesse chiesto la disabilitazione dell’utenza, poi avvenuta solo il 5 settembre 2024. Dunque, secondo quanto denunciato da Sorrentino, dal 14 febbraio 2024 al 5 settembre 2025 risultano ottantaquattro accessi alla banca dati dei contribuenti, mai autorizzati e dunque non giustificati da esigenze connesse alle proprie funzioni. Come se non bastasse, il dirigente sospeso denuncia che ad aprile 2024, S.V. avrebbe avuto accesso alla banca dati per controllare la posizione tributaria del collega e della moglie circa Tari e Imu. Alla commissione presieduta da Murolo, Sorrentino avrebbe fatto sapere – sempre attraverso la Pec – che il dirigente denunciato avrebbe consultato la posizione tributaria anche di amministratori locali, politici, imprenditori e familiari. Dunque, si potrebbe aprire un nuovo scenario, soprattutto a livello giudiziario. Sorrentino, con la denuncia presentata ai danni del suo collega, potrebbe aver lanciato un messaggio circa la gestione della vicenda relativa al Cfi. E l’inchiesta potrebbe aprire nuove scenari, già a breve.