Salvatore Memoli
Sono “quelli della notte” a riaccendere le luci sul presidente del Garante privacy, Pasquale Stanzione e sui quattro me Salerno deve andare avanti separando i progetti indispensabili per la sua crescita presente e futura dalle polemica di una politica gridata. In tutti i settori della vita cittadina deve ritornare la serenità dei momenti positivi, quelli che aiutano a creare le convergenze, quelle aree di partecipazione democratica che fa bene alla città. Dobbiamo superare la fase delle elezioni che é fase di conflittualità, di dichiarazioni e scelte legate alla propaganda. I dati statistici ci dicono che bisogna lavorare molto per dare una svolta nuova a tutta la città che ha bisogno di amministratori che lavorino per il bene di tutti. Tutto sembra ricondurre al ritorno di Vincenzo De Luca, alla sua guida amministrativa che non ha mai lasciato. Sarà così? Presumibilmente si! Non è un dato commentabile facilmente perché a De Luca si possono contestare molte cose, non si può non riconoscergli che vive per Salerno. Posso dire che tutta la sua vita politica é caratterizzata da una sua forza centripeta rispetto a Salerno. Sia quando era stato eletto in Parlamento, sia alla guida della Regione il suo impegno è stato riservato solo a Salerno e le sue scelte lo hanno riportato a Salerno, anche quando poteva aver prospettato per sé altre strade da percorrere. Tenacemente, pervicacemente legato a Salerno come suo progetto politico. Lui per Salerno e Salerno ha sempre confermato la sua preferenza rispetto ad altri amministratore. Questi i fatti reali. Da qui si deve partire per fare i conti con la realtà! Possiamo dire di altri le stesse cose che si possono dire di De Luca? Sembra, anche senza dubbio, che altri a Salerno abbiano sempre preferito altri incarichi politici, allontanandosi da Salerno senza nessuna esitazione. Sembra quasi che il sodalizio città-De Luca sia inossidabile. Vederlo presente da ultimo, l’ex Governatore ed ex Sindaco, può creare amarezza in alcuni salernitani. Perché questi salernitani non s’interrogano sull’assenza dei loro amici dalle scelte della città? Ed in ogni caso, esiste un nuovo che può auto-affermarsi nell’agone elettorale? Non vedo niente all’orizzonte. Tutti demandano ad altri l’onere di un impegno ad essere presenti, a fare politica per il bene della città. Dunque, in un vuoto generale di spazi politici, De Luca fa la sua parte e ci crede in quello che deve fare. Dov’é il suo torto? Forse deve fare come gli altri che hanno formalizzato una candidatura alle regionali, dopo tanti litigi vergognosi, come i capponi di Renzo, una settimana o poco più dalle elezioni? Oppure dobbiamo farci bastare come stanno facendo, cioè che non hanno detto una parola all’annuncio di una candidatura a Sindaco di Salerno della parte politica avversa?! De Luca detta tutte le regole, se ne va per la sua strada, e piega a sé tutte le procedure elettorali, incluse le dimissioni di Enzo Napoli. Non é giusto, non é corretto, non va bene… Che cosa va bene, l’indifferenza degli altri o i loro programmi votati ad interessi più personali che dell’Ente da amministrare? Abbassiamo le polemiche e siamo realisti. De Luca tiene a Salerno più di se stesso e se questa morbosità politica, in un vuoto generale, dovesse fare del bene alla nostra città, noi aspettiamo che Salerno recuperi il tempo perduto e cammini fiera della sua storia e della sua dimensione di città del Meridione con tutte le caratteristiche perdute per disimpegno politico del passato di area Metropolitana, dando impulso al Porto ed all’Aeroporto, al ritorno dell’Università, al recupero di grandi infrastrutture, Ospedale e Metropolitana. Insomma Salerno può crescere ancora, per farla crescere ci vuole chi ci crede.





