Consegnato l’assegno dell’iniziativa umanitaria di Sergio Mari per raccogliere fondi per la Mensa dei Poveri di Salerno, attraverso il ricavato ottenuto dalla vendite delle sue due ultime opere “Sei l’odore del Borotalco” e di “Quando la palla usciva fuori”
Di Gaetano Del Gaiso
Si è conclusa formalmente oggi, la prima trance della campagna di raccolta fondi indetta dall’ex calciatore Sergio Mari a favore della mensa dei poveri “San Francesco” di Salerno, per la quale, l’autore di ‘Sei l’odore del Borotalco’ e di ‘Quando la palla usciva fuori’, brillanti e nostalgiche apologie del ‘giuoco del calcio’, è riuscito a raccogliere ben millecinquecento euro da riversare direttamente nella casse della ONLUS salernitana che dal 4 Ottobre 1994 si preoccupa di offrire un pasto caldo a coloro ai quali questo diritto è stato negato o abiurato. L’iniziativa, liricamente denominata “Un libro per un pasto”, prende vita dalla volontà di Mari di sostenere chi presenta particolari necessità alimentari in un periodo, quale quello che stiamo vivendo, in cui difficilmente ci si presta al pensiero di cosa stia succedendo al di fuori delle sicure e confortevoli mura della nostra casa, poste a tutela della nostra persona contro un nemico silenzioso, invisibile e potenzialmente letale. Eppure, nonostante questo, al mondo esistono ancora anime candide, munifiche e feconde di idee quale, appunto, quella di Sergio, che riescono a galvanizzare intorno a sé le attenzioni di chi vuole e desidera contribuire alla proliferazione di un bene di cui, oggi come non mai, si avverte un incessante bisogno, arrivando persino ad innescare, con il solo aiuto delle proprie forze, meccanismi di sensibilizzazione e di contrasto oliati al punto tale da non riuscire risollevarsene più una volta che ci si scivola dentro. «Ho chiesto al mio editore di devolvere, a partire dal 18 di Aprile, la resa della vendita dei miei libri a questo ente di beneficenza e lui, di tutta risposta, mi ha detto “Fa un po’ quel che ti pare!”», sostiene Sergio, gonfio d’orgoglio per l’esser riuscito ad ottenere non soltanto il beneplacito del suo editore, ma anche di oltre un centinaio di donatori attivi che hanno contribuito alla causa nella misura economica che più di confaceva alle proprie possibilità. «Ho deciso di abrogare il normale prezzo di vendita dei miei libri per fare in modo che quanti avrebbero voluto unirsi a questa causa avrebbero potuto farlo in maniera del tutto spontanea e commisurata al proprio status economico. E’ stato un successo strepitoso e inatteso. Ho spedito i miei libri in tutta Europa e raccolto consensi anche da chi, in buona sostanza, non mi conosceva affatto. Ho raccolto le offerte che mi sono state fatte e le ho devolute, integralmente, alla Mensa di Mario, col quale, tra l’altro, ho anche condiviso dei trascorsi calcistici. Questo che ho raggiunto è solo il primo dei traguardi che mi auguro di conquistare con questa mia iniziativa, della quale, una volta conclusasi, sono certo resterà il fatto che al mondo esiste ancora qualcuno disposto a fare del bene, al punto tale da fidarsi di un perfetto sconosciuto che gli chiede dei soldi in cambio di un semplice corrisposto morale», conclude Sergio, sorridendo all’ironia dietro questa sua ultima affermazione e già con lo sguardo puntato su quanto il futuro più prossimo sta preparando per sé e per la sua inesauribile vena umanitaria e creativa.