Di Erika Noschese
«Liberi di dissentire». Un coro, un appello, un invito ad esprimere sempre e comunque il proprio pensiero, senza
temere ripercussioni. La manifestazione prende il via da Salerno, dopo i fatti accaduti in occasione del comizio di
Matteo Salvini quando in piazza Portanova è stato affisso lo striscione “Questa Lega è una vergogna”. Due gli
indagati la cui posizione, pochi giorni fa, è stata archiviata su disposizione del Gup
Marilena Albarano. Il giudice per le udienze preliminari infatti non ha riconosciuto l’accusa di turbativa di
propaganda elettorale a carico delle due persone coinvolte. Da allora, molti salernitani hanno scelto di non tacere e
di imporsi per esprimere liberamente il loro dissenso. Nasce così la manifestazione in programma domani, alle 18.30, in piazza Cavour, accompagnata da una serie di videomessaggi di solidarietà da parte di vari esponenti salernitani e non. Tra questi spicca il nome di Marco Zurzolo, sassofonista napoletano: «La censura è un argomento che pensavo sepolto da
tempo ma a distanza di ottant’anni ce ne
troviamo ancora a parlare – ha detto
nel videomessaggio il musicista –
Un diritto che avevamo conquistato, un diritto di cui i miei genitori mi avevano sempre parlato. Nella mia famiglia si è parlato sempre di diritti umani, diritti al pensiero, cosa che oggi mi ritrovo a riparlarne e mi sembra un sogno, un tuffo nel passato». Da qui l’appello di Zurolo a partecipare a questa manifestazione per i diritti del pensiero e per gridare il proprio no alla censura. «E’ tutto sbagliato quello che succede in questo momento», ha poi aggiunto il sassofonista. Ad esprimere solidarietà anche il cantante Alberto Bertoli: «Io sto con i ragazzi di Salerno perché credo che tutti devono avere il diritto di manifestare e spero sarà sempre così». Tanti dunque i messaggi di solidarietà da parte di volti noti del mondo dello spettacolo. A questi si aggiunge l’attore salernitano Claudio Lardo: «Sto con le donne e gli uomini di Salerno perché esprimere le proprie idee non può essere considerato reato. Non si può più tollerare questo clima di oppressione e soppressione del dissenso Io sono per la libertà. Sempre per la libertà di dissentire». Intanto, tanti sono i cittadini che hanno espresso la loro solidarietà, uniti sotto un unico coro: liberi di dissentire.
«E’ assurdo che io a 19 anni non possa esprimere il mio dissenso»
«E’impensabile che io, a 19 anni, non abbia il diritto di manifestare e di esprimere il mio dissenso nei confronti
di chi é al potere». A pronunciare queste parole è Mario Novelli (nella foto), studente maturando del liceo scientifico “Severi” di Salerno, tra le 12 persone che la questura ha deciso di indagare con l’ipotesi d’accusa di manifestazione non
autorizzata per aver preso parte alla contromanifestazione in occasione della
Passeggiata della legalità tenutasi l’11 settembre 2018, organizzata dalla Lega di
Salerno. «Penso sia evidente la volontà di reprimere criminalizzare il dissenso ed,
evidentemente, l’aria di repressione che si respira in tutta Italia è arrivata anche
nella nostra città – ha dichiarato il giovane 19enne – E’ inaccettabile oltre che anticostituzionale negare il diritto di manifestare ai cittadini e alle cittadine».
Per Novelli, infatti, nonostante braccia tese e cori nostalgici del ventennio «la
questura di Salerno ha ritenuto fossimo noi i fuorilegge quel giorno», facendo partire così gli avvisi di garanzia giunti subito dopo il comizio del leader della Lega, a Salerno, Matteo Salvini.