
di Erika Noschese
La scuola elementare di Giovi Piegolelle riapre. No, non per gli alunni ma per il mondo della cultura. Sì, perché saranno le associazioni culturali a vivere la struttura, chiusa da diversi mesi perché – secondo quanto raccontato solo oggi – inadatta a ospitare gli studenti per la presenza di barriere architettoniche e problemi strutturali. A questo si aggiunge, sempre secondo la versione raccontata in questi ultimi mesi e dunque cambiata in corso d’opera, la carenza di bambini. Così, la scuola è stata chiusa, abbandonata al suo destino, come emerge anche dalle foto scattate ieri mattina, ma il Comune di Salerno ha deciso di offrirle una seconda vita, con una riapertura che potrebbe avvenire a breve termine. I fortunati che potranno godere della struttura di Giovi Piegolelle sono, neanche a dirlo, persone vicine all’amministrazione Napoli. Anzi, vicinissime, se si considera che – tra tanti – sono stati premiati due enti: i Castellani e Colline di Giovi. Due realtà impegnate nel sociale, lodevoli nelle loro iniziative, ma chiaramente occorre essere onesti e ammettere che vi è un legame di parentela tra uno dei due enti e uno degli esponenti dell’amministrazione guidata da Vincenzo Napoli. I Castellani, infatti, appartengono in qualche modo alla famiglia dell’assessore al Bilancio Eva Avossa. A guidare l’ente è Mara Moscariello, figlia della stessa Avossa, già al centro delle polemiche negli anni passati perché aveva in concessione un bene del Comune pagando un fitto simbolico di pochi euro al mese. Ma non è tutto: la Moscariello risulta essere oggi dipendente del Comune di Salerno nel settore Servizio Gestione Applicativi. Un conflitto di interessi in piena regola se confermati i ruoli all’interno del sodalizio no profit, conflitto aggravato dal ruolo che ricopre la madre. Il discorso sull’affidamento della scuola elementare, secondo quanto riferito, sarebbe partito ben due anni fa, dunque ancor prima del rimpasto in giunta. Poi l’iter ha avuto una importante accelerazione e oggi sembra essere a un passo dall’essere concluso. Dal Comune, bocche cucite: nessuno sembra sapere nulla di ciò che accade ai beni di proprietà di Palazzo Guerra. Ma i beninformati fanno sapere che la Avossa starebbe lavorando con i dirigenti di competenza per concludere e permettere ai Castellani di riprendere le loro attività, oggi chiuse in un loculo vicino alla scuola. Nel frattempo, sono centinaia le associazioni culturali presenti sul territorio comunale in cerca di collocazione, ma per loro tutto è bloccato. Resta nel cassetto dell’assessore alla Sicurezza e Trasparenza Claudio Tringali il regolamento per la gestione dei beni comunali. Regolamento richiesto più e più volte dai consiglieri di opposizione, ma si prova a temporeggiare. Solo così, infatti, il Comune si garantisce la possibilità di “sistemare” amici e parenti per poi lasciare qualche briciola ai meno fortunati. Il ritardo nella stesura del regolamento avvantaggia il Comune e l’assessore, in particolare, eppure i presupposti iniziali sembravano più che positivi visto che dall’ex Casa del Combattente si era chiarito che Salerno fosse un porto libero per tutti.