di Marco De Martino
SALERNO – «Dopo Pasqua inizieremo a valutare tutto, ragionando anche quali saranno i percorsi futuri e i protagonisti di ciò che sarà»: a dirlo è stato Maurizio Milan, AD della Salernitana, all’indomani del terzo esonero stagionale, quello di Liverani, e dell’avvento del traghettatore Stefano Colantuono. Da quel giorno, lo scorso 19 marzo, sono passate quasi due mesi ma di programmazione futura non se n’è parlato, anzi. E’ venuto fuori ‘solo’ che la Salernitana sarebbe stata messa sul mercato. Attenzione, ciò non vuol dire che è in vendita ma che ci sarebbe la disponibilità da parte della attuale proprietà, di passare la mano. Finora le smentite di rito dalla Salernitana sono arrivate solo ufficiosamente, segno che qualcosa stia comunque bollendo in pentola. A corroborare questa ipotesi, la costante assenza dal palcoscenico salernitano di Danilo Iervolino. Il presidente della Salernitana, dopo l’anno e mezzo in cui a Salerno era di casa a prendersi -giustamente- gli elogi e le strette di mano dei tifosi, in questa fase delicatissima è colpevolmente assente. Proprio ora, con la Salernitana virtualmente in serie B e la piazza in subbuglio per le voci di una possibile cessione del club, invece di rassicurare l’ambiente con la sua presenza e le sue parole, il patron latita. La piazza infatti si aspetta di vedere e sentire Iervolino guardandolo negli occhi, magari sentendolo finalmente recitare il mea culpa dopo aver puntato l’indice verso tutti, tifosi, procuratori, calciatori, allenatori, direttori sportivi, arbitri, meno che verso sè stesso. Ma tant’è. L’imprenditore di Palma Campania resta, per ora, sull’Aventino ed i tifosi continuano, sempre più preoccupati, ad attendere segnali concreti. Nel frattempo è iniziata la solita ridda di voci, più o meno attendibili, circa i possibili acquirenti della Salernitana. Dal fondo americano agli imprenditori salernitani, la lista si è già composta di tanti nomi. Ieri a Roma c’è stato l’ennesimo vertice tra Iervolino e Milan, con quest’ultimo che a quanto pare potrebbe fare da garante per il passaggio di quote dall’imprenditore al fondo americano: che stavolta sia la volta buona?