di Andrea Pellegrino
Nicola Cantone potrebbe ben presto lasciare la dirigenza del “Ruggi d’Aragona”. La Regione Campania ha avviato, infatti, le procedure per la rimozione del manager. Già da tempo il nome di Cantone era finito sulla graticola, tant’è che il direttore generale non aveva ancora firmato il contratto e, dunque, ufficializzato la nomina. Al centro del provvedimento, che potrebbe essere firmato nei prossimi giorni da Vincenzo De Luca, i problemi giudiziari che hanno riguardato il manager, finito al centro di una inchiesta ora al centro di un processo. Secondo l’accusa avrebbe presentato un falso contratto di direzione di una clinica privata per esser nominato manager del Ruggi. Nello specifico, Cantone non avrebbe effettuato i cinque anni, requisito fondamentale, da direttore generale in una clinica privata. La problematica è stata sollevata da un “collega” di Cantone, che per ben due volte ha presentato degli esposti. La notizia di un’inchiesta a carico di Cantone per il falso documento presentato e che gli ha consentito di essere inserito nell’elenco dei manager, era nota già da tempo ma la notizia non è trapelata fino all’arrivo del rinvio a giudizio a carico del manager. Era il 15 dicembre del 2011 quando Nicola Cantone depositò, negli uffici della Azienda Sanitaria Napoli 2 Nord (Pozzuoli), un contratto di lavoro della “Clinica Villa Fiorita Aversa Spa” nel quale viene scritto che per un quinquennio, a partire dal primo gennaio 2003 e fino al 31 dicembre 2008, avrebbe svolto la funzione di direttore della casa di cura accreditata col Sistema sanitario nazionale. Dalle indagini effettuate il documento è risultato falso. Oltre al certificato non corrispondente al vero, il candidato sarebbe incorso in un altro reato, inducendo in errore la commissione preposta alla valutazione dei curriculum e dei titoli. A seguito della presentazione del contratto di lavoro presso la clinica privata, Nicola Cantone venne inserito nell’elenco degli aspiranti direttori generali e viene ritenuto idoneo all’incarico. Nella realtà dei fatti i cinque anni di attività non ci sarebbero mai stati. Il documento datato gennaio 2003 sarebbe stato redatto in epoca successiva (non prima del 2010). Tanto che riporta una “certificazione di qualità” ottenuta dalla clinica nel 2007 con un capitale sociale conseguito solo nel 2011. Insomma, dati e conti non tornerebbero. Nel frattempo arrivano anche alcune denunce anonime. Anzi, già durante la giunta presieduta da Stefano Caldoro, l’ex manager della Napoli 2 Nord Giuseppe Ferraro avverte il presidente dell’illegittimità dell’incarico del candidato manager. Ma all’epoca Cantone non viene nominato e, quindi, il controllo sollecitato finisce nel dimenticatoio. Il tempo passa e anche il secondo elenco lo vede potenziale futuro direttore generale. Ancora una lettera, stavolta spedita a De Luca sempre da Ferraro (anche lui indagato e poi prosciolto per averlo nominato direttore amministrativo sulla scorta di quel falso contratto) mette in guardia il neopresidente sulla posizione giudiziaria di Cantone. Nel frattempo, siamo arrivati al 2015, siamo in pieno periodo elettorale per il rinnovo del consiglio a Palazzo Santa Lucia. In questo periodo Cantone, attraverso il senatore cosentiniano Vincenzo D’Anna, si avvicina alla lista “Campania in rete” che sostiene De Luca. Dopo la sua elezione il governatore comincia ad operare nel settore della sanità campana. E, quando si occupa dell’area salernitana, pur di far posto a Cantone, che diventerà manager del Ruggi, decide di spostare Vincenzo Viggiani (commissario fino a febbraio2016 proprio del Ruggi) alla direzione dell’azienda universitaria del Policlinico della Federico II. Cantone ovviamente ringrazia De Luca per la nomina: pochi mesi più tardi, infatti, il manager nomina al Ruggi come primario “facente funzione” di Cardiochirurgia Enrico Coscioni, consigliere di De Luca alla sanità regionale e, al momento, coinvolto nell’indagine sul la nomina dei manager. Ora Coscioni – dopo il concorso – è primario a tutti gli effetti. Per Cantone, invece, si prevede l’addio al Ruggi.