Anche i quadri hanno un’anima. E, soprattutto, possono avere una vita. Come nel caso de Le spannocchiatrici del maestro salernitano Raffaele Tafuri, opera realizzata agli inizi del ventesimo secolo e custodita nella suggestiva cornice gentilizia di Palazzo Pinto, all’interno della pinacoteca provinciale, cui gli studenti del liceo artistico Sabatini-Menna hanno donato una nuova forma di esistenza fondendo storia, arti visive, letteratura, teatro e musica in una performance di grande impatto tecnicamente definita ‘tableau vivant’ (quadro vivente in francese). Sono stati in particolare gli alunni della classe “IV T” dell’indirizzo sperimentale ‘teatro e scenografia’ dell’istituto guidato dalla dirigente Renata Florimonte, coordinati dai docenti Pasquale De Cristofaro e Eugenio Siniscalchi, a calarsi letteralmente nei panni dei protagonisti del famoso dipinto indossando costumi d’epoca realizzati con spirito di creativa cooperazione, declamando versi d’autore e ballando sopra note dal sapore antico intonate da un romantico organetto. Il coinvolgente viaggio nel tempo ha trovato ospitalità sabato scorso nell’ambito della manifestazione “La scuola adotta un monumento”. Ne è venuta fuori una potente rappresentazione che ha avuto il merito non solo di raccontare lo spaccato di quotidianità nelle retrovie del quadro del Tafuri ma anche di toccare le altezze e le profondità del sentire dello stesso autore. «Il nostro obiettivo» ha spiegato la preside Florimonte «è valorizzare l’identità del liceo artistico nella prospettiva di inaugurare e consolidare a Salerno la tradizione di questa rappresentazione artistica, diffusa in molti musei italiani e internazionali ma non ancora nella nostra città». Attraverso il ‘tableau vivant’ di un’opera pittorica è possibile dedicarsi all’approfondimento di uno specifico stile espressivo così come avere un approccio più ampio, interdisciplinare, per entrare in un rapporto di conoscenza e empatia con l’epoca storica, il contesto sociale e culturale impressi nella memoria della tela. Esattamente questa è stata la strada scelta dal liceo artistico Sabatini-Menna. «Gli studenti» hanno spiegato i docenti De Cristofaro e Siniscalchi «si sono impegnati in un meticoloso lavoro di ricerca integrata recuperando e studiando le novelle di Giovanni Verga sulla vita nei campi per poi trasferire sulla scena anche quella tangibile e sempre presente felicità delle spannochiatrici nel trascorrere la serata, dopo le non poche fatiche del giorno, raccontando storie dal sapore fantastico, mitico e religioso. Una liturgia che faceva da premessa all’atteso momento del ballo, che costruendo relazioni sociali di tipo non lavorativo conferiva leggerezza e amore alle esistenze delle donne e degli uomini di quel tempo. E che soprattutto» hanno concluso De Cristofaro e Siniscalchi «permetteva loro di sognare». Il ‘tableau vivant’ del dipinto di Tafuri era stato già realizzato una prima volta, e per la prima volta a Salerno, dagli allievi del liceo artistico agli inizi di maggio durante ‘I tesori nascosti della Campania”, progetto promosso dalla Rete dei licei artistici con l’obiettivo di valorizzare i beni artistici e culturali. Nello scorso fine settimana, sempre a Palazzo Pinto, l’attesa e partecipata replica. Ma la storia non finisce qui. Il prossimo anno infatti l’iniziativa, forte dell’apprezzamento del pubblico e dei responsabili della pinacoteca provinciale, sarà riproposta in più date portando in vita tante altre opere d’arte.
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1 Commento
Sono nato a Salerno in fondaco porta di mare ma abito a Catania.
Cerco un quadro raffigurante il balcone sopra il civico 9 del fondaco.
Anni fa lo vidi nella bottega d arte di via Mercanti. Dietro quel balcone sono nato nel lontano 1941. Grazie per l interessamento. I miei acciacchi non mi permettono il viaggio. Saluti da un salernitano doc e nostalgico Giovanni galano catania
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