di Giovanna Naddeo
Una pioggia ascendente di palloncini bianchi e granata affolla il cielo di San Mango Piemonte. “Il nostro cuore sarà per sempre occupato dalla tua risata. Buon viaggio, angelo nostro”. Migliaia di persone hanno partecipato, nel pomeriggio di ieri, ai funerali di Melissa, la quindicenne deceduta a scuola nella mattinata di lunedì in seguito a un malore cardiaco. Non tutti riescono a entrare nella chiesa “Santa Maria” per stringersi alla bara bianca su cui sono state adagiate le fasce delle sue squadre del cuore, Salernitana e Juventus; per loro c’è un maxischermo in piazza Sannazzaro. A celebrare il rito funebre, il vicario generale della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno, don Biagio Napoletano, insieme al parroco don Antonio Romano, a don Michele Alfano, parroco di Rufoli, e a don Luigi Pierri, già parroco della chiesa sanmanghese quando Melissa era solo una bambina. Fu lui, infatti, a darle i Sacramenti del battesimo e della prima comunione. «Non nascondete le lacrime» così don Biagio durante l’omelia. «Dietro il pianto si nasconde l’amore, un amore ancora più forte perché irrorato dal dolore, dall’incomprensione e dal mistero». Poi, le parole per mamma Maddalena: «Offrire ogni giorno al Signore il proprio sgomento e i propri “perché?” così da trasformali in fede, fede da donare a chi non crede». Tante le parole di ricordo da parte degli amici di infanzia (tutti seduti accanto al feretro e rigorosamente in maglia granata), dei compagni di scuola, della cugina e del fratello Giuseppe. «Eri il mio conforto» scrive Giuseppe, «ora dammi la forza di andare avanti. Meli, sei il mio angelo». Non fanno mancare il loro affetto il primo cittadino di San Mango Piemonte, Francesco Di Giacomo, il vicesindaco di Salerno, Eva Avossa, l’assessore Angelo Caramanno, i consiglieri Massimiliano Natella e Leonardo Gallo, oltre al segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio. Alla comunione, il tenore Alessandro Fortunato intona per Melissa “Dolce sentire”. «Vorrei abbracciarvi tutti, ma è un po’ difficile» dice papà Vinicio al termine della funzione religiosa «Grazie per la vicinanza e l’affetto. Sono sicuro che Melissa avrà un posto speciale nel cuore di tutti». Uno scroscio di applausi e gli inni di Salernitana e Juventus fanno da cornice all’uscita dalla chiesa della bara. Poi, i palloncini in volo insieme al suo nome. Melissa, otto lettere gonfiabili color oro tentano di raggiungerla, perdendosi nel cielo limpido di un pomeriggio autunnale. Prima di congedarla, gli amici circondano la bara con un tripudio di rose rosse. “Buon viaggio, angelo nostro”.