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Nuova frontiera ricerca contro il cancro al Moscati di Avellino

Nuova frontiera ricerca contro il cancro al Moscati di Avellino

di Antonio Manzo

Fiore all’occhiello della Sanità campana l’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino è uno dei quattro centri in tutta Italia autorizzati alla sperimentazione di un vaccino per il tumore al colon. Nell’unità operativa diretta da Cesare Gridelli è stata reclutata in primis la paziente che presenta le caratteristiche per aderire alla sperimentazione. Si tratta d una donna di 66 anni che combatte il tumore attraverso la risposta immunitaria della stessa paziente. La donna è stata segnalata al “Moscati” di Avellino dal policlinico Gemelli di Roma all’ oncologo Giuseppe Santabarbara coordinatore del gruppo oncologico multidisciplinare dei tumori del colon retto. Per la paziente è stato utilizzato il vaccino genetico polivalente denominato “Nous 209” che stimola la risposta immunitaria contro le cellule tumorali. L’immunoterapia è una delle nuove tecniche salva vita per i tumori del colon retto. Il “Moscati” di Avellino si conferma una eccellenza nella cura delle patologie tumorali. L’equipe guidata dal professor Cesare Gridelli aggiunge ai già brillanti risultati conseguiti la partecipazione fattiva all’Improve Study, uno studio di Fase II tutto italiano, multicentrico, a guida del dott. Avallone dell’Istituto Tumori “Pascale” di Napoli. Sono stati arruolati 137 pazienti (69 nel braccio standard e 68 in quello sperimentale) . Gli altri centri italiani coinvolti sono oltre all’Istituto Nazionale tumori Fondazione Pascale di Napoli, l’Istituto Nazionale Tumori Giovanni Paolo II, Azienda Ospedaliera dei Colli, Ospedale Monaldi, Cotugno, CTO Napoli, Ospedale Vito Fazzi di Lecce, Oncologia medica Ospedale San Carlo di Potenza, Istituto Saverio de Bellis, Castellana Grotte, Tricase City Hospital, Oncologia medica Casa di cura Macchiarella (Palermo), Dipartimento di oncologia medica, Fondazione Policlinico Campus Biomedico Roma; Asl Napoli 2 Nord, Ospedale delle Grazie di Pozzuoli, Università di Bari; Oncologia medica Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli Benevento; Dipartimento di salute pubblica Università Federico II di Napoli, IRCCS ospedale Policlinico San Martino Genova; Fondazione Policlinico Universitario Gemelli Roma. I risultati della ricerca sono stati presentati dal dottor Avallone all’ASCO meeting, convegno mondiale di oncologia medica nel giugno del 2022 dimostrando il raggiungimento dell’obiettivo primario, quello vale a dire del miglioramento della qualità di vita dei pazienti, mediante terapie intermittenti che non inficiano l’attività, in senso oncologico, del trattamento stesso. Completano la serie di successi raggiunti, i risultati ottenuti in particolare nella cura delle neoplasie del colon: responsabile del GOM colorettale è il giovane e promettente studioso dottor Giuseppe Santabarbara, che quotidianamente con il suo gruppo di lavoro, opera al servizio dei pazienti che si inserisce a pieno titolo nel novero di quelle coinvolte nella ricerca e nella cura dei tumori.

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