Una nuova polemica si abbatte sull’amministrazione comunale di Salerno. Stando a quanto denuncia la rete di lavoratori e disoccupati di Salerno, nei giorni scorsi, sarebbe stata negata l’autorizzazione per svolgere un’assemblea dei lavoratori in città. «Non c’è spazio per i movimenti» avrebbe risposto l’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Napoli, suscitando l’ira di chi, invece, avrebbe voluto incontrare la popolazione per fare il punto della situazione sui dati relativi ad occupazione e disoccupazione, nella città capoluogo. «Una situazione quasi cilena quella che si vive nella città di Salerno, con il Comune che impedisce il tenersi di un’assemblea di disoccupati e lavoratori a Piazza Caduti Civili di Brescia», denunciamo i membri di Rete Lavoratori e Disoccupati di Salerno che, da settimane, starebbero tentando di organizzare un’assemblea per affrontare il tema del lavoro e del no alla privatizzazione dei servizi pubblici. Solo lo scorso 11 dicembre il Comune di Salerno ha risposto alla richiesta, esprimendo parere sfavorevole allo svolgimento dell’assemblea, avvisando Digos e Questura. Come motivazione, il sindaco Napoli avrebbe utilizzato la kermesse Luci d’Artista, attualmente in corso. «In una città dove interi quartieri vivono il dramma della disoccupazione e della mancanza di prospettive, il Comune di Salerno non riesce a far di meglio che tutelare il suo salotto buono riducendo la disoccupazione, anzi, i disoccupati, ad un problema di “decoro urbano”. Per la verità il Comune si è anche preoccupato di fornire una locazione alternativa per l’assemblea: Lungomare Marconi, in modo da tenere emarginate, anche fisicamente, le questioni del lavoro e dei servizi pubblici. Una proposta di spostamento oggettivamente irricevibile – denuncia ancora la Rete – Peccato però che in altre occasioni, ad esempio quando arrivò Salvini, a maggio si concesse alla Lega nord nientemeno che Piazza Portanova, ai tempi interdetta alle manifestazioni. Nonostante la delibera comunale lo vietasse, la giunta Salernitana, per non dispiacere al potente di turno, si riunì ad hoc, in seduta straordinaria per regolarizzare un abuso. Ai lavoratori salernitani si vietano invece le piazze e si avvisa la DIGOS che puntualmente, nonostante la pioggia battente si è presentata unitamente ad una volante, pronti ad intervenire nel caso un salernitano avesse osato ribadire in pubblico il Diritto al Lavoro. Sembra chiaro che c’è molto di più di una questione di decoro urbano. Il punto su cui l’Amministrazione Pd non vuole derogare è proprio quello di azzerare sul nascere le attività dei movimenti. Il lavoro, i diritti, persino le attività culturali in questa città sono e devono restare gentile concessione del PD e dei suoi sodali, in un misto di paternalismo e clientelismo e di repressione per chi non ci sta». Lavoratori e disoccupati non sembrano intenzionati a fermarsi e, avvertono, «ci organizzeremo quartiere per quartiere per portare alla luce il problema della mancanza di lavoro che attanaglia la città, per smontare l’insufficienza del “Concorsone regionale” a coprire i posti di lavoro che necessiterebbe Salerno e soprattutto per opporci con tutte le nostre forze alle privatizzazioni dei servizi che devono restare pubblici e devono assumere lavoratori salernitani. Da subito ci metteremo a lavoro per la creazione di un Movimento di Lotta per il Lavoro e per l’indizione di un’assemblea pubblica di lavoratori e disoccupati entro gennaio».
di Erika Noschese