di Erika Noschese
A poco più di un anno dalle elezioni per il rinnovo della carica di presidente della Regione Campania, nel centro sinistra è già tempo di calcoli e strategie da adottare per riconfermare la presidenza targata centro sinistra, per l’appunto. E nei giorni scorsi il segretario nazionale del Partito Socialista Italiano Enzo Maraio ha chiesto – e ottenuto – la convocazione di un tavolo tecnico affinché i partiti di sinistra si presentino uniti alla prossima scadenza elettorale.
Segretario, recentemente la nomina di Tonia Willburger quale assessore alla Cultura del Comune di Salerno. Non sono mancate le polemiche anche in virtù delle sue dichiarazioni…
«Io ritengo che, per il rilancio dell’amministrazione comunale di Salerno e della città, l’Assessore Willburger rappresenti una professionista seria, una persona di livello nel settore che le è stato affidato per rilanciare la cultura in città».
E’ di questi giorni la polemica con il leader di Davvero Verdi Michele Ragosta. Al centro della polemica che ha già visto la secca replica del segretario provinciale Silvano Del Duca, ancora una volta il posto in giunta occupato da voi socialisti…
«Ha ragione Silvano Del Duca. Francamente non riesco a comprendere da dove vengono le polemiche nei confronti di noi socialisti. Per me si tratta di una polemica strumentale. Siamo sempre stati corretti nella coalizione, il nostro obiettivo è proprio rilanciare la coalizione e farlo insieme perché si vince solo se c’è una coalizione plurale e rispettosa delle varie anime. Rispetto, da un punto di vista politico, la posizione di Ragosta ma non l’ho compresa e credo si tratti solo di una polemica strumentale».
Sembra essere già iniziata la campagna elettorale per le regionali 2020. Cosa farà il Psi e con chi si schiererà?
«Come già avvenuto 5 anni fa sarà presente con una lista autonoma, una lista di partito presente in tutte e cinque le province. Siamo già a lavoro da tempo per completare la lista, ci saranno numerose sorprese e continueremo a lavorare per assicurare candidature di spessore da affiancare sempre a giovani leve».
Il Psi si schiererà ancora una volta con l’attuale governatore De Luca?
«Il centro sinistra è la nostra naturale connotazione. Noi ci attendiamo, nei prossimi mesi, di avere sempre più rapporti di collaborazione con il Governatore e con il Pd perché una coalizione vince laddove valorizza tutte le esperienze in campo; nel sistema maggioritario regionale vince chi prende più voti e noi dobbiamo lavorare in questo senso. È positiva la convocazione per la settimana prossima da parte del Segretario Regionale del Pd, Leo Annunziata, di un tavolo politico e programmatico tra le forze di centrosinistra, come dai socialisti chiesto da tempo e da ultimo al congresso regionale di sabato scorso.»
Tra i nomi di spicco che si stanno ipotizzando in questi giorni anche quello del segretario provinciale Silvano Del Duca. Nella corsa alla Regione ci sarà anche un posto per lui?
«Ancora non è stato definito nulla. Manca diverso tempo ed è presto per parlare di nomi, lo faremo a tempo debito ma non escludiamo nulla perché è chiaro che la lista in campo deve essere la più competitiva possibile».
Nei giorni scorsi, a Palazzo Santa Lucia, la protesta dei navigator che chiedono di poter lavorare. Qual è la sua posizione in merito?
«L’impostazione del lavoro da parte del governo non ci vede assolutamente d’accordo. Se il lavoro, per questo governo, significa aumentare la precarietà, dare il reddito di cittadinanza e misure che non danno possibilità serie e concrete ai giovani, io mi schiero dalla parte di chi chiede un lavoro stabile e non precario. L’impostazione del governo non la condividiamo e quanto ai navigator c’è una confusione di fondo: si aggiunge precariato al precariato. Su questo io credo sia obbligo di tutti, comunque, offrire la propria collaborazione».
Si parla ancora oggi di autonomia differenziata…
«Anche su questo il governo sembra non trovare una quadra. Noi abbiamo un governo che ha tre teste, è tricefalo: il governo giallo dei 5 Stelle, quello verde della Lega e poi quello di Tria e di Conte. Rispetto all’autonomia differenziata sono molto chiaro: se è una sfida dell’efficienza e una soluzione ai problemi che vive oggi il Mezzogiorno d’Italia e serve a responsabilizzare e rendere più efficienti le regioni allora siamo d’accordo. Non possiamo immaginare nessuna riforma seria che va a penalizzare le regioni del sud».
Potrebbe essere così dannosa l’autonomia differenziata per il sud Italia?
«Sicuramente l’autonomia differenziata, per come è proposta dai governatori della Lega, porta ad un divario tra Regioni del sud e del nord. Il gettito fiscale non può rimanere nelle singole regioni. Va distribuito in maniera equa. Il rischio per la Campania c’è ed è evidente. Per questo dico sì all’autonomia differenziata, a patto che si apportino le dovute modifiche per migliorarla sotto diversi punti di vista per aiutare le regioni in difficoltà e non cadere nell’errore di una visione miope ma procedere verso una logica di solidarietà».
Per il segretario nazionale, il Mezzogiorno d’Italia dovrebbe ripartire da 3 elementi fondamentali: sicurezza, lavoro e infrastrutture. E su questo ultimo punto sembra essere più che deciso: il bluff dello sblocca cantieri che, ad oggi, non sembra aver sbloccato cantieri, procedendo con la battuta d’arresto che, ad oggi, vive il Paese a causa dell’economia e della mancanza di lavoro di cui ancora oggi si parla. Intanto, proprio in virtù delle prossime scadenze elettorali, per Maraio è «fondamentale avere un centro sinistra unito». E su questo non mancano “attacchi” al Pd in quanto massima espressione di questa coalizione che dovrebbe assumersi la responsabilità «di aprire un tavolo nazionale di confronto con tutte le forze politiche» per frenare l’avanzata del centro destra che invece sembra essere unito e compatto