Maraio: Alle Regionali col nostro simbolo - Le Cronache Ultimora
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Maraio: Alle Regionali col nostro simbolo

Maraio: Alle Regionali col nostro simbolo

di Erika Noschese

 

 

«Il Comune di Capaccio ha avuto, negli ultimi anni, amministratori capaci e le elezioni hanno confermato questa circostanza. Sarà, ora, compito della magistratura, e non della politica, dirci se ci sono state delle irregolarità nella gestione delle gare». Parla così il segretario nazionale del Psi in merito all’arresto del sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno Franco Alfieri, indagato per corruzione e turbata libertà degli incanti.

Segretario, la provincia di Salerno vive ore di caos. L’arresto dell’ex presidente ed ex sindaco Franco Alfieri sta destando non poca preoccupazione. Qual è la sua posizione in merito?

«C’è piena fiducia nell’operato della magistratura che sta facendo il suo lavoro. Alfieri, è l’auspicio, chiarirà la sua posizione quanto prima».

⁠Si è innocenti fino al terzo grado di giudizio, ma ciò che emerge è un sistema che girava attorno ad un ente così importante come il Comune di Capaccio Paestum…

«Siamo garantisti da sempre e non a corrente alternata. Lo abbiamo dimostrato non andando in piazza insieme alle opposizioni per chiedere le dimissioni di Toti in Liguria e lo saremo sempre con tutti. Abbiamo contestato al centrosinistra quell’atteggiamento, lo contestiamo al centrodestra locale oggi. Il Comune di Capaccio ha avuto, negli ultimi anni, amministratori capaci e le elezioni hanno confermato questa circostanza. Sarà, ora, compito della magistratura, e non della politica, dirci se ci sono state delle irregolarità nella gestione delle gare. Sorrido quando leggo dichiarazioni di deputati e senatori di centrodestra che non perdono l’occasione per dimostrare tutto il loro giustizialismo, lo fanno con una memoria in crash».

⁠Regionali, si parla di una lista unica con Italia Viva. È così?

«Saremo presenti con il nostro simbolo, in autonomia, così come ci siamo presentati da sempre alle regionali. Pronti a ragionare con tutti i riformisti ed i moderati ma partendo dalla nostra identità».

⁠Da un lato il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, pronto a ricandidarsi per il terzo mandato con o senza il PD, e dall’altro il centro sinistra che, in questo modo, rischia di sgretolarsi. Qual è la posizione dei socialisti?

«È compito del Pd, in quanto partito di maggioranza, ricercare l’unità della coalizione, è il nuovo impulso dato dalla segretaria Schlein. Bisogna costruire, come avviene in tutte le Regioni, una coalizione ampia. In Campania, ma non entro nelle dinamiche interne ad un altro partito, si deve partire dall’esperienza del Governo Regionale di De Luca. Sul terzo mandato, però, non mi sottraggo alla domanda. Devono decidere i cittadini, punto. Devono essere i cittadini a promuovere o bocciare una classe dirigente ed un Governo regionale che ci ha portato fuori dal commissariamento della sanità, che ha rinnovato l’intero parco dei mezzi pubblici in Campania, che ha avviato l’operatività dell’aeroporto di Salerno, solo per citare alcune cose realizzate».

Secondo lei sarebbe più opportuno tornare al voto o andare avanti con i facenti funzioni della Provincia e del Comune di Capaccio Paestum?

«In questi casi sono le leggi in vigore che ci dicono cosa avverrà. Mi auguro le vicende giudiziarie non vengano utilizzate per lo scontro politico.

Continua la battaglia dei socialisti contro l’autonomia differenziata…

«Siamo stati da subito convinti sostenitori del referendum, promuovendo insieme ai sindacati, ai partiti di opposizione ed all’associazionismo laico e cattolico, la raccolta firme per il referendum che ci ha visti protagonisti non solo a Salerno, ma in tutto il Paese. Questa battaglia ha dato un segnale importante, la fotografia di una sinistra che si unisce a difesa della Costituzione. Non c’è un precedente storico recente che vede questo mondo grandissimo – liberale, cattolico, democratico – unito attorno a una stessa battaglia. L’autonomia differenziata non allontana solo il sud dal nord, dividendo il Paese. Ma fa male a tutta l’Italia.

La regionalizzazione della sanità ha provocato già un disastro. Milioni di persone non trovano risposte adeguate nella sanità pubblica, un numero drammatico di due milioni e mezzo di italiani devono rinunciare a curarsi perché non possono permettersi sanità privata. Così come non è possibile che ci siano venti sistemi di istruzione diversi. Non mi rassegno all’idea che in questo paese ci sia l’ascensore sociale bloccato e che per la formazione e le competenze il presupposto sia la disponibilità economica. Servono regioni federate per dare risposte ai cittadini. Il nostro impegno è che Calderoli non resti alla storia come il ministro delle due leggi porcata».

⁠Provincia, si attende la riforma che riporterà al voto gli elettori…

«Ed è arrivato anche il momento che il centrodestra al governo faccia questa riforma e ridia la possibilità di scegliere le governance provinciali ai cittadini. Noi socialisti abbiamo sempre contestato la riforma Delrio e continuiamo a farlo. Mi auguro che questo non sia l’ennesimo proclama del centrodestra a cui non fa seguire nessun fatto concreto».