Ma questa Federcalcio non è forte e coraggiosa come quella di 43 anni fa - Le Cronache
Ultimora

Ma questa Federcalcio non è forte e coraggiosa come quella di 43 anni fa

Ma questa Federcalcio non è forte e coraggiosa come quella di 43 anni fa

di Nino Petrone
Quelle Pantere della Polizia che attraversano la pista e il manto erboso dell’Olimpico resteranno per sempre nella cineteca del calcio mondiale. Una scena che sembra girata da Steven Spielberg. Arresto di giocatori colpevoli di scommesse su partite truccate. Oggi tutto è molto più soft, ovattato da dichiarazioni sussurrate, frammentarie o in parte retratte, i calciatori non sono campioni di quel calibro e sul principale accusatore non c’è da mettere la mano sul fuoco: è infatti quel Corona che trafficava foto porno e relative richieste di danaro fino al punto da conoscere le patrie galere. Può anche darsi che questo gentiluomo metta la mano sulla Bibbia per dire la verità, tutta la verità. Ma resterebbe pur sempre poco credibile agli occhi dei comuni mortali. E del resto pm e gip stanno prendendo tempo sulle rispettive decisioni, anche se questo prevede la procedura. Addirittura Mister Corona ha fissato una data (esattamente stasera) per denunciare in tv tutto il resto. Aspettiamo. Anche se ci par di fiutare che eventuali colpevoli non saranno puniti con estrema severità. Bene. Nell’attesa forse non proprio spasmodica, torniamo al più succulento 1980. Allora furono coinvolti 21 giocatori e 12 società. Non presunti campioni come Tonali e Zaniiolo ma campioni veri, leggi Paolo Rossi, Albertosi, Giordano, Wilson, Savoldi ed altri.E club come Milan e Lazio, giusto per citarne un paio. Le condanne furono esemplari: 2 Milan e Lazio retrocesse in Serie B, altre pesantemente multate, 2 anni di squalifica a Pablito e Manfredonia, 4 a Ricky Albertosi, addirittura 6 a Gianfranco Pellegrini, pene minori per molti altri. Alcuni si ritirarono subito dopo le sentenze, Rossi si perse l’Europeo 80 per poi riemergere con una straordinaria intuizione del c.t. Bearzot al Mondiale 82 col titolo anche di capocannoniere. Con cotanto alloro il bomber si concesse il lusso di dichiarare che della storia delle scommesse aveva solo vagamente sentito parlare. Ma chi disse o scrisse di credergli abbracciò una bugia ancora più grossa. Registi di quella Operazione la strana coppia Trinca&Cruciani, rispettivamente titolare e avventore di un ristorante romano non proprio famoso per la cucina ma sempre affollato da giocatori di scommesse, calcistiche, ippiche e canine. Ma tornando a Via Allegri occorre sottolineare con forza che quella era una ben altra Federazione, senza offesa per gli attuali membri. Il presidente era Artemio Franchi, in assoluto il migliore che la Federcalcio abbia mai avuto (al secondo posto c’è Antonio Matarrese, in precedenza grande presidente della Lega e con lui in FIGC il capo ufficio stampa era Antonello Valentini). E al vertice della CAF (equivalente della Cassazione) svettava il napoletano prof, Alfonso Vigorita, alto magistrato e docente universitario. Alla base, tre avvocati severi quanto imparziali, il giudice Barbè, D’Ambrosio per l’Appello e Di Biase come indagatore e pm. Per doveroso inciso Franchi fu per sedici anni presidente dell’Uefa, al quarto mandato, cosa mai accaduta, fu rieletto per acclamazione. Alla Fifa presiedeva le Commissioni Finanza ed Arbitri e non fu certamente un caso se al Mundial 82 Gentile non fu mai espulso per i “massacri” a Zico e Maradona. Aveva un Angelo Custode… Per certi versi la moderna tecnologia oggi rende piú gravi alcuni reati: esempio, un giocatore con un telefonino può scommettere contro la propria squadra stando in tribuna o addirittura in panchina mentre si gioca; in tal caso, se scoperto, rischia seriamente la radiazione. In ogni caso, questa Federcalcio avrà la stessa forza e lo stesso coraggio di quella del 1980? Se a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, penso proprio di no. Augh