di Andrea Pellegrino
Non c’è fine alla diaspora democristiana. Dalla costola dell’Udc è nato, almeno in Campania, un nuovo movimento. E’ “L’Italia è Popolare” di Ciriaco De Mita che ha trascinato verso di sé, oltre il nipote Giuseppe, Luigi Cobellis, che ieri ha rimesso l’incarico di segretario provinciale dell’Udc, ed il consigliere regionale Maria Ricchiuti. In sala, alla presentazione, si sono visti anche due sindaci del salernitano. Si tratta di Manlio Torquato di Nocera Inferiore e Massimo Cariello di Eboli, entrambi vicini alla posizioni di Vincenzo De Luca ma senza una chiara collocazione politica e partitica. L’Udc, intanto, ieri ha commissariato il partito in Campania. Sarà lo stesso Cesa a prendere il posto dello sfiduciato Giuseppe De Mita. La frattura tra i due si è consumata all’indomani della decisione del segretario nazionale di tornare a destra, e quindi di sancire un accordo con la coalizione di centrodestra. Un progetto che inizialmente era stato accarezzato dallo stesso leader di Nusco, prima del dietrofront e della nascita del nuovo movimento che sostanzialmente si posizionerà al centro, tendente a sinistra. Luigi Cobellis spera di strappare un collegio parlamentare. Semmai senatoriale, nella zona di Vallo della Lucania. L’ormai ex segretario provinciale dell’Udc dovrebbe sperare in un accordo, almeno regionale del Pd, che a sua volta dovrebbe garantire al movimento demitiano, l’elezione dell’uscente Giuseppe e quella di Cobellis, che già avrebbe sacrificato la corsa alle regionali in proiezione delle elezioni politiche. Cobellis, dalla sua, godrebbe anche del sostegno di Vincenzo De Luca, dopo gli accordi sanciti tra i due in quasi tutte le amministrazioni comunali del salernitano, compreso nella città capoluogo. Intanto Cesa annuncia la ricostruzione dell’Udc in Campania ed un suo prossimo tour in zona. Da De Mita jr non è mancata la replica: «Di questo passo Cesa dovrà commissariare gli elettori per sperare di avere qualche risultato. Il centrodestra è politicamente la negazione del cattolicesimo popolare. Si sta perseguendo una strada sbagliata con metodi da caserma: prima si evita di convocare il Congresso Nazionale ed ora si commissaria il partito regionale per dissenso politico. Decisioni che tradiscono insieme la logica politica ed il rispetto delle regole statutarie».