di Mario Rinaldi
L’attuale sindaco di Castel San Giorgio, Paola Lanzara, sempre più salda sul ponte di comando dell’amministrazione comunale. La prima donna sindaco dell’Agro nocerino, colei che ha anche ottenuto dopo appena cinque anni di sindacato la candidatura nella lista Pd alla Camera dei Deputati raccogliendo oltre trentamila preferenze in un contesto di onda lunga del centrodestra e recentemente votata nel Consiglio di Presidenza Nazionale dell’Ali, Autonomie Locali Italiane, sembra tenere ben saldi i piedi a terra. Anzi, continua come ogni mattina a recarsi al Comune quasi come fosse un’impiegata, a macinare e a risolvere problemi su problemi, a rimuovere ostacoli vecchi e nuovi di una burocrazia locale non sempre al passo con i tempi.
Sindaco, Lei è al secondo mandato consecutivo. Può tracciarci un bilancio di questi 7 anni di governo del territorio?
“Non basterebbe un’enciclopedia. E non lo dico per stupido narcisismo, ma in sette anni abbiamo rinnovato una classe politica per circa il 90% dei personaggi. Dopo 40 anni di attese abbiamo progettato, realizzato e approvato il Puc; abbiamo privatizzato servizi che erano diventate delle voragini nel bilancio come la pubblica illuminazione e i rifiuti rendendo al contempo più efficienti i servizi e ottenendo quelle migliorie tecnologiche che non avremmo potuto ottenere con le nostre sole risorse. Abbiamo progettato e realizzato edifici scolastici che sono all’avanguardia, abbiamo reso sicuri i vecchi edifici e abbiamo aperto quelle scuole che attendevano da anni il taglio del nastro.
Abbiamo abbattuto e stiamo ricostruendo la vecchia e inadeguata caserma dei carabinieri. Abbiamo esteso la rete del gas metano a circa l’80% del territorio affidando finalmente un appalto che tutti avevano paura di concretizzare. Abbiamo messo in cantiere decine di opere pubbliche e abbiamo preteso il potenziamento della rete idrica. Non solo. Abbiamo finalmente attivato protocolli proficui con il Consorzio di Bonifica per le tante opere a cui nessuno aveva messo mano per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio. E’ chiaro che molto resta ancora da fare ma il bilancio non solo lo ritengo positivo, ma posso affermare senza tema di smentita che è sicuramente quello più corposo dell’ultimo mezzo secolo”.
Rispetto al primo mandato c’è qualcosa che è cambiato? Se è si, cosa?
“Sicuramente l’esperienza. Sette anni fa non conoscevo la macchina amministrativa non conoscevo i funzionari, non avevo il tempo materiale di fare, imparare e riflettere sulle cose da programmare. Con il secondo mandato abbiamo potuto realizzare quelle cose di cui avevamo progettato l’efficientamento, ma abbiamo avuto una squadra di giovani che avevano avuto cinque anni per fare esperienza e quindi tutti più esperti. Un cambio che si sta rivelando vincente. Poi c’è la soddisfazione personale e umana e di vedere compiute le opere alle quali abbiamo lavorato ed è una gioia immensa per me, la mia squadra ma principalmente per i cittadini di Castel San Giorgio”.
Il territorio di Vostra competenza funge da cerniera tra la Valle dell’ Irno e l’Agro nocerino. Quale ruolo, secondo Lei, può ricoprire Castel San Giorgio nella posizione che occupa?
“Il ruolo di Castel San Giorgio è strategico per lo sviluppo di tutto il territorio delle due valli. Il Sarno e l’Irno non sono solo due fiumi, ma nella storia hanno rappresentato veicolo di sviluppo, civiltà e crescita sociale. E’ ovvio che Castel San Giorgio gode anche di una uscita, o entrata, autostradale sull’A30 che è una condizione strategica favorevole sia per la logistica in generale che per la mobilità dei cittadini e delle imprese. Non a caso, il presidente De Luca ha favorito la nostra Zes proprio in quella zona dove sono presenti insediamenti manufatturieri di tutto rilievo. Ma Castel San Giorgio vanta anche una importanza storica e un ambiente che va rivalutato e sul quale stiamo puntando anche con percorsi che favoriscano il trekking e il passaggio sul passo dell’Orco che ci vede confinare con Sarno quindi con la zona che direttamente guarda al Vesuviano. E poi c’è l’agricoltura, mai abbandonata, anzi da rivalutare con l’incentivazione alle produzioni d’eccellenza come il cipollotto nocerino, la cipolla ramata e le ciliegie specie nelle frazioni come Torello e Aiello ai confini con Siano. Siamo un territorio fortunato da questo punto di vista anche se devo riconoscere che chi ci ha preceduti non ha brillato nel settore dell’incentivazione alle produzioni agricole”.
Da poco è stato approvato il decreto che consente ai sindaci dei comuni tra i 5.000 e i 15.000 abitanti di fare il terzo mandato. Lei ha pensato a questa eventualità?
“Ci ho pensato certamente, ma ho davanti ancora tre anni di amministrazione e sinceramente ho tante cose in cantiere che non mi posso permettere distrazioni di sorta. Io sono un esponente politico del Pd, ma la mia coalizione che ha vinto le elezioni è una formazione civica che spazia dal Pd, appunto, a FdI e a Forza Italia che è il secondo partito della coalizione civica. Per un terzo mandato devono esserci le condizioni e queste prima che politicamente dovranno essere verificate con i cittadini da cui nasce il consenso. Un consenso che in questi due mandati mi è stato sempre attribuito e sempre in maniera crescente e non per investitura dinastica, familiare o di appartenenza. Non farò un passo senza il consenso in primis dei cittadini e poi di coloro che sono stati al mio fianco al di la delle loro appartenenze politiche”.
Tutti sono a conoscenza dello scandalo giudiziario che ha travolto il presidente della provincia Franco Alfieri, lei, da avvocato qual’ è, cosa ne pensa di questa vicenda? “Proprio perché sono un avvocato, una umile artigiana del diritto come amo definirmi anche se su questa definizione a qualcuno piace giocare ma senza avere né la cultura, né l’istruzione, né la capacità, né l’onestà per poterlo fare, ritengo che come in ogni inchiesta di natura penale non sia consentito a nessuno di esprimere giudizi o valutazioni fino a quando i magistrati non abbiano chiuso il loro lavoro. Sul piano squisitamente umano auguro al presidente Alfieri di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti per i quali è indagato. Mi auguro inoltre, proprio perché si tratta di indagini di carattere penale, la doverosa serenità e la giusta equidistanza delle posizioni politiche senza alcuna tentazione di strumentalizzazioni”. Una Paola Lanzara a tutto campo, che ha descritto nel dettaglio la sua azione di governo con lo sguardo proiettato al futuro.