di Ferdinando Cappuccio
In questi giorni di “struscio” e festa ho incontrato Enzo Barone, amico e collega da anni che, salutandomi – sapendo della mia idosincrosia ai “social”- mi ha riferito che il ns. comune amico Italico Santoro si era spento a Roma. È normale che quando si riceve una triste notizia si resti molto dispiaciuti ma, credetemi, per me è stato immergermi in una vera e propria “bolla di ricordi”. Mi sono venuti in mente decine di incontri politici, spesso aspri e tempestosi, ma anche bei momenti di vita spensierata. Italico era nato 83 anni fa a Contursi, luogo che amava moltissimo e dove sarà sepolto, ma ha vissuto e studiato a Salerno, attivandosi, prima al liceo Tasso e poi come universitario, in ambito sociale e culturale. Laureatosi è stato dapprima nel centro studi di una importante banca, per poi dedicarsi alla dirigenza aziendale nell’ambito del sistema cooperativistico. La passione politica però è sempre stata al centro della sua vita: prima segretario giovanile e poi segretario provinciale e cittadino del Partito Repubblicano Italiano. Il PRI salernitano che pure aveva avuto importanti politici come Ennio D’Aniello, sindaco nel periodo del terremoto degli anni 80, sotto la sua guida nel 1985 e poi nel 1990 ebbe un notevole successo nelle elezioni comunali, con la elezione di quattro consiglieri tra i quali anche il sottoscritto. Per un partito come il nostro che si basava sul principio che la crescita era in correlazione stretta con l’economia, fu un risultato eccezionale. Sulla scia di questo risultato Italico fu eletto deputato nel 1987 e poi riconfermato alla scadenza. Ma poi venne quel periodo “NEBULOSO” di tangentopoli e Italico, e molti di noi, credendo nella rapidità della giustizia, facemmo il doveroso passo indietro. Abbiamo atteso però anni, io 12!, e pur estranei eravamo stati intanto sostituiti….! A differenza di altri, compreso il sottoscritto, Italico non si arrese e continuò attraverso articoli e studi a cercare di offrire idee e spunti, mantenendo quel principio che lo aveva sempre ispirato; la politica e la sua attuazione devono sempre tener presente la situazione economica e devono produrre iniziative valide e realizzabili. Ha inoltre continuato a coltivare la sua passione per il giornalismo che lo ha visto scrivere sempre sul Mondo, sulla Voce Repubblicana e su altre riviste. Nel 2016 ha pubblicato un volume per la Mondadori Università dal titolo premonitore “Verso il disordine globale? L’occidente, gli altri ed il mondo che verrà”. Due anni fa poi ho avuto l’onore di presentare a Salerno il suo ultimo volume “Ricordi di un secolo breve”. In quella occasione, per me l’ultima in cui ho visto il mio amico, mi ha sorpreso per la sua lucidità e, dispiaciuto, mi resi conto che tanto di più con la sua intelligenza e la sua cultura, avrebbe potuto dare alla ns.società’. Ciao Italico