Andrea Pellegrino
«Sul compostaggio ora intervenga con urgenza la magistratura». Oreste Agosto, avvocato amministrativista, ricostruisce la vicenda ed attende sviluppi da parte dell’autorità giudiziaria. «Il fiore all’occhiello dell’amministrazione deluchiana sui rifiuti è il tanto decantato impianto di compostaggio di Salerno, impianto per il trattamento dei rifiuti della città di Salerno», spiega Agosto. «Un impianto costato alla collettività oltre 25 milioni di euro, che oggi non funziona e forse non ha mai funzionato! Impianto sotto l’occhio del ciclone dell’Autorità Nazionale anticorruzione del presidente Cantone. Anche la Magistratura penale salernitana – prosegue l’avvocato – è stata allertata dalla relazione di Cantone che ne ha svelato le inadeguatezze e le illegittimità del suo funzionamento, o meglio del suo mancato funzionamento. Da cittadini salernitani e quindi campani ci chiediamo dove vengono portati i nostri rifiuti. Certamente in discariche! Quali sono i costi della gestione! Chi paga? Come è noto la legislazione ambientale prevede che i dati ambientali vengano portati a conoscenza della cittadinanza e che alcun segreto può essere opposto alla loro conoscibilità. Sta di fatto che il sindaco di Salerno, l’assessore all’ambiente salernitano non hanno ancora pubblicato ope legis i dati del compostaggio di Salerno. Per quale motivo c’è detta omissione. Eppure la normativa di settore obbliga le amministrazioni pubbliche a garantire, ai fini della piu’ ampia trasparenza, che l’informazione ambientale sia sistematicamente e progressivamente messa a disposizione del pubblico e diffusa, anche attraverso i mezzi di telecomunicazione e gli strumenti informatici, in forme o formati facilmente consultabili, promuovendo a tale fine, in particolare, l’uso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione». «Il Comune, la regione e gli organi competenti devono rendere note – prosegue Agosto – le misure poste in essere per la tutela della salute dell’ambiente derivante dagli impianti di trattamento dei rifiuti. Quali sono le politiche del Comune di Salerno poste in essere? Quale è l’attività di programmazione e pianificazione approvata dal Comune di Salerno! Non siamo a conoscenza di nulla perché nulla è stato fatto. Anche da un punto di vista finanziario, l’assessore al Bilancio, il figlio assessore di De Luca, dovrebberenderci edotti dell’analisi costi- benefici e delle altre ipotesi economiche usate per l’attività di smaltimento dei rifiuti a Salerno. Nulla! Una cosa è certa che la politica deluchiana continua a concentrare il flusso economico in società partecipate che hanno fatto la sua fortuna politica. Infatti con decreto dirigenziale della dirigente Anna Martinoli del dipartimento della giunta regionale della Campania, del luglio 2017, dopo la revoca della titolarità dell’autorizzazione integrata ambientale della Daneco Impianti spa, l’Aia è stata volturata a favore della società Salerno Pulita spa». «Vogliamo chiarezza – incalza Agosto – sullo stato dell’ambiente, della salute ed anche economico del ciclo dei rifiuti salernitani. A questo punto ci auguriamo che la Procura della Repubblica dia risposte immediate sull’impianto di compostaggio salernitano. Danni ambientali, danni alla salute umana non sono da sottovalutare. Danni erariali per i costi altissimi sopportati e da sopportare non sono da trascurare. Anche il Ministero dell’Ambiente ha le sue responsabilità per il mancato controllo del territorio salernitano. E’ il tempo che i diversi ordini della magistratura facciano con urgenza il loro dovere da quella penale alla Corte dei conti. Per i cittadini salernitani che da decenni non vedono una opposizione al sistema capace di contrastare le illegalità, non v’è altra via che quella della denuncia dell’intervento della Magistratura. I cittadini in assenza di una giustizia giusta sono l’ultimo baluardo a difesa della democrazia».