di Andrea Pellegrino
Il “Santa Maria dell’Olmo” non ha il certificato di prevenzione incendi. E’ quanto emerge dall’indagine condotta dal Nas sul nosocomio di Cava de’ Tirreni, finito nel mirino del nucleo antisofisticazione nelle ultime settimane. A quanto pare la direzione sanitaria, stante la documentazione, non si sarebbe mai attivata per il rilascio del certificato di prevenzione antincendio. Questo è uno degli elementi, dunque, che sarebbe emerso dai sopralluoghi. Solo qualche settimana fa la “visita” al pronto soccorso dei militari del Nas aveva riscontrato non poche carenze. Come, ad esempio, l’inadeguatezza dei bagni e gli spazi fatiscenti per le barelle. Tutte criticità che sarebbero state già segnalate alla Regione Campania e alla direzione generale dell’azienda ospedaliera universitaria “Ruggi d’Aragona”. Il blitz del Nas rientrerebbe nelle attività ispettive condotte dai carabinieri nei plessi ospedalieri della provincia di Salerno. Ora, oltre alle criticità emerse dal sopralluogo, altre ne sono emerse dal controllo degli atti amministrativi. Anche in questo caso la relazione del nucleo antisofisticazione potrebbe approdare ben presto all’attenzione degli organi regionali e, quindi, del manager Nicola Cantone. Intanto il destino del “Santa Maria dell’Olmo” resta sempre più incerto e quotidiane sono le polemiche anche dovute alla carenza di organico del personale medico ed infermieristico. A ciò si aggiungono problemi strutturali: l’immobile, infatti, è alquanto vetusto e più volte è stato oggetto di segnalazioni da parte degli utenti.