Il “Canasta” deve rimuovere sedie e tavolini: la decisione del Tar - Le Cronache
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Il “Canasta” deve rimuovere sedie e tavolini: la decisione del Tar

Il “Canasta” deve rimuovere sedie e tavolini: la decisione del Tar

di Erika Noschese

Il bar “Canasta” deve rimuovere sedie e tavolini posizionati nello spazio antistante il locale. A stabilirlo una sentenza del Tar Salerno. I giudici si sono pronunciati definitivamente sul ricorso presentato dalla società “Ristobar”, difesa dall’avvocato Marcello Fortunato contro il Comune di Salerno per la rimozione degli arredi mobili quali tavolini e sedie antistanti il pubblico esercizio del Gran Caffè Canasta sul lungomare Trieste. A sollevare la questione erano stati i residenti del condominio Palazzo Luongo, difesi dagli avvocato Rosaria e Gaetano D’Emma che, di fatto, chiedevano la rimozione del dehors. Le società ricorrenti sono la proprietaria e l’affittuaria di un pubblico esercizio sito nella piazza Mazzini del Comune di Salerno. L’affittuaria dell’esercizio ha ottenuto i titoli abilitativi per posizionare tavolini e sedie sull’area antistante, ma il Comune lo scorso 27 settembre 2017 ha annullato tali titoli in sede di autotutela, avendo rilevato che si tratta di un’area privata soggetta ad uso pubblico. Ne è nata una battaglia giudiziaria prima dinanzi al tribunale amministrativo regionale e poi al Consiglio di Stato; quest’ultimo ha definitivamente respinto il ricorso proposto avverso tale atto di autotutela ma il 6 maggio 2019 le società che gestiscono il locale hanno presentato istanza per mantenere in loco i tavolini e le sedie ed altra istanza per ottenere la concessione dell’area. Lo scorso 4 giugno 2019 il Comune di Salerno ha respinto l’istanza con cui è stata rilevata la mancanza dell’assenso del “condominio Palazzo Luongo”, nonché l’atto del 5 giugno 2019, che ha respinto l’istanza volta ad ottenere un titolo abilitativo avente ad oggetto l’utilizzo del suolo in questione e il 14 maggio 2019 ha fissato un termine per la spontanea rimozione di tavolini e sedie. Rimozione che non è avvenuta tanto da rendere necessario l’intervento della polizia municipale. Il 7 giugno 2019, il condominio “Palazzo Luongo”, difeso dagli avvocati Rosaria e Gaetano D’Emma, ha chiesto il rigetto del ricorso, per l’assenza dei titoli che possono consentire alle ricorrenti di utilizzare ulteriormente l’area in questione. Si è costituito il Comune di Salerno difendendo la legittimità dei propri atti e chiedendo il rigetto del ricorso. Il rigetto dell’istanza delle società si è basato espressamente sul fatto che il condominio Palazzo Luongo non ha dato il suo assenso all’utilizzo dello spazio in questione mediante l’occupazione di sedie e tavolini. Il presidente del Tar Salerno, Leonardo Pasanisi, ha dunque dichiarato improcedibile il ricorso incidentale, condannando le ricorrenti al pagamento nei confronti di ciascuna delle parti costituite delle spese del presente giudizio che liquida in euro 2mila euro.