di Andrea Pellegrino
«Ma voi fate (smaltite, ndr) solo ecoballe o tutto?». Roberto De Luca si rivolge a Nunzio Perrella incontrato ad Angri nello studio di un consulente del lavoro. Secondo il video di Fanpage, che sarà pubblicato nelle prossime ore, è lo stesso assessore al bilancio del Comune di Salerno (ora indagato per corruzione) ad aprire la porta dello studio all’ex boss. De Luca jr chiede: «ma voi fate solo ecoballe?», l’ex pentito risponde: «Facciamo tutto». Dopo una conversazione durata alcuni minuti, Roberto De Luca, direbbe a Perrella: «Poi vi mandiamo un tecnico della Regione Campania…». L’accordo, poi, sarebbe stato sancito in un secondo momento. Ma il protagonista in questa circostanza sarebbe il consulente del lavoro di Angri. Si tratta di Francesco Colletta, meglio conosciuto come «Igor». Alcune esperienze politiche a destra con il tentativo, poi – non riuscito – di sedere tra i banchi consiliari di Palazzo Doria. Alle scorse elezioni amministrative si è candidato nella lista guidata dall’attuale primo cittadino Cosimo Ferraioli. Professionalmente pare che si interessi anche di europrogettazione. Secondo un ulteriore filone di indagine dell’inchiesta Sma della Procura di Napoli, Colletta dovrebbe essere coindagato insieme a De Luca jr. Quest’ultimo già destinatario di decreto di perquisizione di casa e studio professionale. Ed in attesa dei video di Fanpage – dovrebbero essere sette in tutto – le indagini proseguono con celerità. Sul registro degli indagati pare che sia spuntato anche il nome di Biagio Iacolare, già consigliere regionale, demitaniano, approdato dopo la mancata rielezione in Consiglio, nel Cda della Sma insieme a Di Domenico (che sarà rimosso stamattina dal suo incarico) e alla salernitana Anna Ferrazzano (non coinvolta nell’inchiesta partenopea). Duro il commento di Raffaele Cantone, presidente dell’Anac: «Mi inquieta verificare che il meccanismo degli sversamenti abusivi continui imperterrito. Voglio capire – ha precisato Cantone sul merito dell’inchiesta – Siamo in una fase ancora assolutamente preliminare in cui è molto difficile capire cosa è avvenuto. Ma forse ci eravamo illusi che quella fase più calda delle ecomafie si fosse fermata, e invece pare proprio di no. A parte le vicende che riguardano la corruzione, questo dato degli sversamenti abusivi dimostra che purtroppo la nostra terra rischia di essere ancora una volta il ricettacolo di attività illecite di tale pericolosità».