di Monica De Santis
Giovanni Caggiano è il titolare insieme con la madre ed i suoi fratelli della “Morrone società agricola” di Pertosa, aperta nel 1996 e dal 2000 l’azienda è stata riconvertita in azienda biologica e a luglio 2021 hanno inaugurato anche un agriristorante ed un agripizzeria, dove si possono assaggiare tutti i prodotti che producono, sia in chiave tradizionale che gourmet. Alla Morrone si produce farina, pasta, olio, sott’olio, carciofo bianco, passata di pomodoro ed altro. Si produce, regolarmente, come spiega il signor Giovanni, che parla anche della psicosi che negli ultimi giorni ha visto le persone correre ai supermercati e fare incetta di farina, sale, pasta ed altro… “Noi abbiamo scorte aziendali tali da soddisfare la nostra clientela, senza alcuna difficoltà. Come sempre ciò che produciamo lo trasformiamo, quindi il grano diventa farina e pasta, i pomodori passate e pelati e così via. Non compriamo da terzi, se non le buste, oppure le bottiglie, le taniche per l’olio”. Sull’allarmismo che è scattato in Italia il signor Giovanni ha la sua ideea… “E’ solo una psicosi, bisogna far capire alle persone che i prodotti alimentari ci sono e non stanno finendo. Oltre alle grandi aziende, ci sono tante aziende più piccole, come la nostra che ogni giorno continuano a produrre generi alimentari di prima necessità, quindi non vedo necessaria questa corsa al rifornimento”. Non nega però, il signor Giovanni che il rincaro dei prezzi c’è stato e ci sarà… “Purtroppo questo aumento dei prezzi sta toccando tutti e di conseguenza alla fine toccherà anche i clienti finali, che si ritroveranno a pagare un qualsiasi prodotto di più rispetto ad un mese fa. Purtroppo il gasolio è quello che ha inciso di più sul lavoro di piccole, medie e grandi aziende. A questo si deve aggiungere l’aumento anche di altri prodotti, come i barattoli di vetro, le confezioni di plastica, o le bottiglie. Siamo arrivati a prezzi che non ci permettono più di essere competitivi sul mercato. Ora, alcuni prodotti, come le passate di pomodoro che sono produzione 2021, non stanno subendo nessun rincaro, mentre invece altri prodotti che vengono lavorati e preparati settimanalmente o anche mensilmente, purtroppo stanno subendo un aumento del 30% minimo. Faccio un esempio noi raccogliamo il grano, lo trasformiamo in farina. Ma poi per renderlo pasta dobbiamo portarla in un pastificio di Gragnano che la trasforma in pasta. Ora questo spostamento ha un costo di gasolio. E questi aumenti, purtroppo, vanno alla fine ad incidere sul prezzo finale, se si vuole rientrare nelle spese, altrimenti si rischia solo di perderci e non guadagnare nulla”