Rosario Loreto: uno sguardo sul porto di Salerno - Le Cronache
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Rosario Loreto: uno sguardo sul porto di Salerno

Rosario Loreto: uno sguardo sul porto di Salerno

di Roberto Tommasetti e Giuseppe De Angelis

Il Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera è un Corpo della Marina Militare che svolge le funzioni attribuite dal “Codice dell’Ordinamento Militare”. Il Corpo, dipende funzionalmente dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti per i compiti attribuiti a tale Dicastero in materia di navigazione e trasporto marittimo, vigilanza nei porti, demanio marittimo e sicurezza della navigazione. Svolge, altresì, compiti e funzioni nelle materie di competenza dei seguenti Dicasteri: Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare; Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali; Ministero dell’Interno; Ministero per i beni e le attività culturali; Dipartimento della protezione civile. L’ampiezza e la varietà delle attività svolte, pongono le Capitanerie come organo di riferimento per le attività marittime e ne fanno un vero e proprio “sportello unico” nei rapporti con l’utenza del mare. Il Corpo si configura come una struttura altamente specialistica, sia sotto il profilo amministrativo che tecnico-operativo, per l’espletamento di funzioni pubbliche statali che si svolgono negli spazi marittimi di interesse nazionale. Abbiamo intervistato il Comandante della Capitaneria del Porto di Salerno, il Capitano di Vascello Rosario Loreto In cosa consiste il suo lavoro? Essere comandante della capitaneria significa esserne il rappresentante legale, colui che risponde della capitaneria. Quale comandante in carica ho a disposizione risorse, personale ed uffici dove esercitare il mio controllo. La mia giornata lavorativa, sostanzialmente, inizia analizzando ciò che è accaduto tra la fine dell’orario lavorativo del giorno precedente e le 8 della mattina successiva, orario di presa di servizio, proprio perché la capitaneria ha a disposizione un servizio di soccorso di emergenza che è operativo h24, anche dopo la chiusura degli uffici. Il mio lavoro consiste, oltre che coordinare le mie unità secondo le tematiche giornaliere, nello svolgere anche la figura di rappresentanza con le altre istituzioni Dall’accento e dalla musicalità della sua parlata si deduce che non ha origini campane No sono siciliano di Palermo. Infatti, prima di prendere servizio qui a Salerno, lavoravo a Palermo, nella mia città, con carica di capo di reparto operativo, ovvero la figura che si occupa sul campo delle emergenze in mare. La differenza del lavoro tra qui e in Sicilia, era proprio che a Palermo il mio incarico era quello di coordinare i mezzi navali per l’attività territoriale e ho svolto questa carica per 8 anni, prima di trasferirmi nella vostra città qualche mese fa, a settembre 2021. Il trasferimento da Palermo è stata una sua scelta? Era una scelta che ho dovuto obbligatoriamente intraprendere, proprio a causa degli anni di carriera e di esperienza nel mio ambito lavorativo. Ho scelto Salerno poiché è una splendida città e possiede un bellissimo e ricco territorio. Basta citare la Costiera Amalfitana per racchiudere tutto ciò che questo variegato territorio, racchiuso tra mari e monti può offrire. Un’altra comodità che Salerno mi offre è sicuramente la vicinanza con Napoli, l’aereoporto del capoluogo, che ha un ottimo collegamento con Palermo, permettendomi di poter andare a visitare facilmente mia moglie e i miei figli rimasti in Sicilia. In riferimento alla sua carica, ha riscontrato differenze tra Salerno e Palermo, sotto l’aspetto territoriale e delle risorse di mezzi a sua disposizione? A livello territoriale posso dire che tra Palermo e Salerno ci sono molte similitudini, dato che sono entrambi importanti luoghi turistici e, quindi, molto frequentati. Salerno ha sicuramente la costiera, che è un vero e proprio patrimonio, anche se è un territorio fragilissimo e ha bisogno di maggiore attenzione. Per quanto riguarda le risorse posso dire che a Palermo era sotto la mia responsabilità quasi metà territorio costiero della Sicilia, e disponevo di un numero di mezzi maggiore rispetto a quello attuale qui in città, ovvero di circa 60 mezzi navali, a discapito delle 3 motovedette sotto la mia responsabilità qui a Salerno, proprio a causa della differenza territoriale. Abbiamo parlato di emergenze, quale è stata la situazione più ostica che ha dovuto affrontare? A Palermo ho sicuramente un bruttissimo ricordo, quando dovetti salire su uno dei tantissimi barconi dove vengono imbarcati i migranti, nei pressi di Lampedusa, e dovetti fare una vera e propria ‘’ricerca’’, insieme alle mie unità, dei corpi ancora in vita. Su quella barca trovammo circa trenta morti e riuscimmo a trovare appena due superstiti e di questi due ne percepimmo il respiro per una questione di pura fortuna, altrimenti li avremmo dati per morti. Riguardo le violazioni, quale è la più frequente qui a Salerno? Sicuramente, la maggior parte delle multe viene fatta in estate e riguarda l’avvicinamento illegale sotto costa con barchette e gommoni, oppure il trasporto non autorizzato di passeggeri per fare il giro della costa da parte di persone improvvisate, quindi con grande pericolo. Nel corso della sua carriera, ha mai riscontrato traffici di droga all’interno dei conteiner trasportati sulle navi? Certamente. A malincuore posso dire che a Palermo le operazioni da parte della guardia di finanza in merito ai traffici di droga illegali erano all’ordine del giorno, a causa soprattutto del collegamento con Napoli, magari nascosta in qualche furgoncino o automobile, imbarcati sui traghetti di linea. Dovendo gestire la lunghissima costa della provincia salernitana, di quante unità dispone la capitaneria di porto? Come sappiamo la costa della provincia di Salerno ha un’estensione di 250 kilometri e la capitaneria di porto dispone di circa 70 unità di personale solo qui a Salerno.Poi, vi sono vari punti fondamentali lungo tutta la costa come Amalfi, Agropoli, Sapri, Positano, Cetara, Palinuro, dove ci sono degli uffici con delle appropriate postazioni per la gestione territoriale. Il totale di unità di personale è di 250 persone divisi in base ai vari uffici. E’ sufficiente a suo parere il personale di cui dispone per gestire tutta la costa? Si Se un ragazzo con la passione per il mare volesse intraprendere la sua strada, che studi e che competenze dovrebbe acquisire per arrivare alla sua carica? Sicuramente tanti anni di carriera. Per accedere poi a questi incarichi le soluzioni sono chiare e semplici: attraverso il diploma si può accedere a quattro anni di studi in Accademia Militare a Livorno tramite concorso, oppure attraverso la laurea. Dopo ciò inizia una carriera che man mano ti permette di salire in ordine gerarchico, partendo dal livello più basso per poi augurarsi di arrivare al massimo. Io, ad esempio, mi trovo qui dopo essere entrato in guardia costiera più di trenta anni fa, passando da realtà più piccole, facendo esperienza, accumulando anni di carriera, scalando di grado per poi passare a incarichi più prestigiosi, come il porto di questa città.