Flash mob e solidarietà: Salerno con Gaza - Le Cronache Salerno
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Flash mob e solidarietà: Salerno con Gaza

Flash mob e solidarietà: Salerno con Gaza

di Erika Noschese Un grido unanime si è levato dal cuore di Salerno, precisamente dal solarium di Santa Teresa, in un gesto di profonda solidarietà per il popolo palestinese e per la missione pacifica della Global Sumud Flotilla. La mobilitazione, che ha visto la partecipazione di numerose associazioni, collettivi, e singoli cittadini, ha segnato l’adesione della città alla campagna nazionale “da ogni fiume a ogni mare”, promossa dal Global Movement to Gaza. L’evento ha avuto inizio con un toccante flash mob, culminato con l’esposizione di foto di bambini come dura e inequivocabile testimonianza delle sofferenze in corso a Gaza. La scelta di queste immagini non è casuale: essa vuole richiamare l’attenzione su una crisi umanitaria che sta minacciando non solo la vita di migliaia di persone, ma anche la nostra stessa umanità. “È questo il momento di accendere i riflettori su quanto sta accadendo”, è stato il messaggio lanciato dal capoluogo campano, che si è stretto al fianco della Global Sumud Flotilla. La Flottiglia, una missione pacifica nata con l’obiettivo di rompere l’assedio di Gaza, ha già incontrato ostacoli significativi, tra cui il recente attacco con un drone militare alla sua nave principale, avvenuto dopo un precedente assalto alla nave Alma nelle acque tunisine. Nonostante le difficoltà, la determinazione dei partecipanti non vacilla. “Credo che oggi comincia un percorso molto lungo”, ha dichiarato Anselmo Botte, sottolineando l’importanza di perseverare. “La flotilla ha appena cominciato il suo percorso e già è stata attaccata due volte”. La mobilitazione salernitana ha rappresentato un chiaro invito a “rimanere umani”, un appello condiviso dalle numerose realtà che hanno partecipato all’iniziativa. Tra queste, spiccano nomi come l’Anpi, l’Arci Salerno, la CGIL, il circolo Sinistra Italiana, Europa Verde, la comunità araba palestinese, Greenpeace, Legambiente, e Libera Salerno. La varietà e l’eterogeneità dei partecipanti dimostrano quanto la causa palestinese sia sentita a livello trasversale, unendo persone e organizzazioni di diverse estrazioni politiche e sociali in un unico, forte messaggio di solidarietà. “Noi dobbiamo partire da questo nucleo che oggi siamo riusciti a organizzare”, ha continuato Botte. “Un bravo a tutti quanti, non ci sono leader in questo gruppo, ognuno fa delle proposte e si cerca di fare iniziative”. L’approccio democratico e partecipativo del movimento locale riflette la sua natura inclusiva, dove ogni voce è ascoltata e ogni contributo è prezioso. La missione, pur essendo ambiziosa, è vista come l’unica via per un aiuto concreto e tangibile. “Noi dovremmo fare iniziative da qui alla fine di questo viaggio”, ha affermato Botte, “e alla fine di questo viaggio deve essere arrivare a Gaza e rompere questo isolamento. È una cosa ambiziosa, molto coraggiosa, ma secondo noi è l’unica cosa che bisogna fare in questo momento per dare una mano a Gaza”. Il profondo senso di perdita di umanità è stato ribadito anche da Giovanni Esposito, attivista, che ha lanciato un accorato appello a tutti i cittadini. “È un invito a tutti, ma veramente a tutti, perché questa non è soltanto una lotta, una battaglia per il popolo palestinese”, ha detto Esposito. “Ma è anche per noi perché noi stiamo perdendo l’umanità e non ce ne stiamo rendendo conto”. La sua testimonianza sottolinea come la questione palestinese non sia un problema distante e confinato, ma una cartina di tornasole della nostra stessa capacità di empatia e compassione. “Quindi io vi pregherei veramente di fare qualcosa per aiutare le persone a comprendere quello che sta accadendo e fortunatamente nel mondo la gente si sta risvegliando, ma dobbiamo essere sempre di più”. Anche il mondo della sanità si è fatto portavoce di questa mobilitazione, come ha raccontato Raffaele Sicignano, un infermiere che ha partecipato all’evento. “Oggi siamo qua tutti per lo stesso motivo, la solidarietà per queste persone, per questa città e per questo popolo”, ha spiegato Sicignano. La solidarietà dei sanitari si manifesta anche attraverso gesti concreti e simbolici. “Per quanto riguarda i sanitari stanno facendo sia qui che in tutta Italia digiuno per Gaza, continuerà ad oltranza perché non c’è solo una c’è anche una flotta a terra e noi siamo quelli di terra, dobbiamo essere di più”. Le sue parole mettono in luce un altro aspetto della mobilitazione: la “flotta di terra”, composta da tutti coloro che, pur non essendo a bordo delle navi, supportano la causa con iniziative locali e manifestazioni di solidarietà. La mobilitazione di Salerno non è solo un atto di protesta, ma un invito a riflettere sul significato della parola “umanità” in un mondo sempre più segnato da conflitti e indifferenza. L’appello lanciato dal solarium di Santa Teresa è un promemoria che la solidarietà, il coraggio e la partecipazione attiva sono strumenti potenti per contrastare l’oblio e l’inerzia. Le foto dei bambini di Gaza, esposte come un monito, non lasciano spazio a dubbi: la tragedia che si sta consumando richiede l’impegno di tutti per un futuro di pace e dignità per il popolo palestinese. La campagna “da ogni fiume a ogni mare” ha trovato in Salerno un’eco profonda, trasformando un semplice punto di ritrovo in un centro nevralgico di speranza e resistenza. L’impegno, come ha sottolineato Anselmo Botte, è appena cominciato, e la strada per rompere l’isolamento di Gaza è ancora lunga e irta di ostacoli. Tuttavia, la determinazione e l’unità dimostrate dalle realtà salernitane indicano che il cammino sarà affrontato con la massima determinazione e coraggio.