di Eugenio Verdini
«Un ospedale che presenta un valore e che ha un peso, su scala provinciale, come quello di Eboli, dove operano peraltro alcune eccellenze che vanno al di là dei confini regionali, anzi si segnalano sul piano nazionale, non può correre alcun rischio fino a quando vogliamo continuare a mantenere alti livelli di offerta assistenziale di qualità». Un messaggio rassicurante e di di speranza per il futuro immediato del nosocomio ebolitano e che arriva adesso dall’ex parlamentare Antonio Cuomo, intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Città 105 nella sua nuova veste di presidente dell’Ente Riserve Foce Sele-Tanagro e Monti Eremita Marzano. Un messaggio rassicurante, ma che presuppone anche un “accorgimento” che sarà immediatamente da realizzare. «Occorrerà delocalizzare, facendolo il prima possibile, un ospedale che oggi è diventato difficile da raggiungere e che in questo modo rischia di vedere vanificati i tanti sforzi dei professionisti che vi operano. La città di Eboli annovera, urbanisticamente, anche la previsione di un’area destinata ad ospitare strutture sanitarie e questo rappresenta già un evidente e concreto vantaggio. Però è anche giusto sottolineare come l’idea di un ospedale unico per tutta la zona, che sia capace di dare risposte a tutti nel campo dell’assistenza sanitaria, rimanga una vera priorità per Eboli e per tutta la stessa Valle del Sele». In attesa che si realizzi eventualmente un progetto del genere, Cuomo ricorda il livello assicurato da un ospedale come il Maria Santissima Addolorata di Eboli. «E’ un ospedale che assicura prestazioni di eccellenza e non solo nei comparti dell’Emodinamica oppure della Nefrologia, che sono spesso ricordati da tutti. C’è un’utenza territorialmente allargata e che arriva da diversi punti non solo della provincia di Salerno; a mio modo di vedere dopo il Ruggi di Salerno e dopo ospedale di Nocera Inferiore, l’ospedale ebolitano è la struttura sanitaria che meglio risponde alle esigenze ed alle richieste di assistenza della comunità e degli utenti. Quando i pazienti chiedono risposte e queste arrivano puntualmente dalla struttura ospedaliera, allora vuol dire che abbiamo messo in campo un circolo virtuoso e capace di rispondere ad ogni singola esigenza». C’è una strada, secondo Antonio Cuomo, che bisogna praticare per ottenere risultati anche in questo campo. «L’idea di aìndare in contrapposizione con i singoli e con il territorio è sbagliata – ricorda l’ex parlamentare -. Sarebbe meglio perseguire la strada del dialogo, per ottenere ciò che serve in questo territorio e non solo nella sanità ospedaliera. Penso ad esempio alla sanità territoriale, primo approdo per i cittadini, che assolutamente potenziata, anche considerando che il distretto sanitario di Eboli abbraccia un territorio vastissimo, con decine di migliaia di cittadini ed utenti».