L’aSsi si Eboli replica all’articolo pubblicato ieri da Le Cronache. E poi Rinaldi fa una controreplica. Procediamo con ordine.
L’ASSI SCRIVE Ancora una volta ci vediamo costretti ad intervenire su di un articolo a firma del giornalista Peppe Rinaldi che getta fango sulle attività dell’Azienda Speciale Sele Inclusione insinuando l’adozione di atti finalizzati ad “aggraziarsi” esclusivamente la benevolenza di un partito politico. Nessun legame unisce gli amministratori in carica e la direzione a qualsiasi forza politica, men che meno al Partito Democratico. Ogni allusione la rimettiamo al mittente. Accelerare le procedure per dare risposte concrete ai bisogni assistenziali dei cittadini di 8 comuni, rispondendo alla programmazione adottata di concerto con tutti gli enti locali che hanno affidato ad Assi la gestione, è l’obiettivo che ci siamo posti. L’unico. Gli atti citati dall’articolista rispondono in pieno alle norme di legge e alla trasparenza degli atti amministrativi, assunti esclusivamente a supporto dell’Ufficio di Piano e della Direzione. In riferimento ai pagamenti dei fornitori è stata necessaria una ricognizione ed una verifica da parte dell’azienda tramite la sottoscrizione di uno specifico accordo disciplinare che individuasse sia le ragioni sociali che i servizi effettivamente resi e ancora in essere dopo la migrazione delle attività dall’ex Piano di zona. Non era infatti ammissibile procedere a pagamenti senza le opportune verifiche. Anche perché nei contratti subentrava un nuovo soggetto. I fornitori hanno dunque accettato l’accensione di un nuovo rapporto chiaro e trasparente in base al quale Assi sta procedendo ai pagamenti. In questi mesi Assi ha, solo per citare alcune attività, provveduto alla istituzione dell’ufficio di piano con il potenziamento dell’area amministrativa, contabile e progettazione, del Segretariato sociale, del centro per la famiglia, di attività per le politiche di genere con due centri anti violenza oggi operanti sul territorio. È prossima l’attivazione anche del Pronto intervento sociale.
LA REPLICA DI RINALDI “Ancora una volta ci vediamo costretti ad intervenire su di un articolo a firma del giornalista Peppe Rinaldi che getta fango sulle attività dell’Azienda Speciale Sele Inclusione insinuando l’adozione di atti finalizzati ad “aggraziarsi” esclusivamente la benevolenza di un partito politico. Nessun legame unisce gli amministratori in carica e la direzione a qualsiasi forza politica, men che meno al Partito Democratico. Ogni allusione la rimettiamo al mittente.” Questo periodo iniziale della smentita di ASSI che, in verità, non smentisce un tubo ma semmai rafforza il contenuto di quanto da me scritto ieri, sinceramente non saprei come interpretarlo se non facendo tornare alla mente la mitica scena del film di Verdone con la Sora Lella Fabrizi che, rispondendo al nipote imbranato che non capiva granché, alla domanda di quest’ultimo “Nonna, ma che vor dì?”, replicava divinamente che “Vor dì che ce stanno a pijà per culo”. Saltando, quindi, la parte alla Saviano (fango, insinuazioni, allusioni, ecc) che sarebbe di per se sufficiente a chiudere qui la questione, c’è da sorridere, ricchi di tenerezza, leggendo di tale e tanta indifferenza del personale vario di Assi, dalla base al vertice, al PD. Suggerisco agli amici di Assi di abbandonare questa strategia. Schematicamente e concludendo: 1) Assi conferma che da molti mesi non paga i fornitori, anche se si sostiene che essi siano “contenti” di ciò: potrebbero mai dire – sempre che lo dicano – il contrario? La parte dell’articolo in cui scrivo del “ cappio” cui spesso sono appesi i privati è stata obliterata? Non è stata letta? 2) La supercazzola sulle procedure non smentisce quanto scritto e anche questo lo lascerei perdere. 3) Dei soldi dati a noti sodalizi legati al Pd, peraltro non ebolitani, come mai non si dice nulla? 4) Dei soldi, ancora, dati a un socio privato di un “papavero” ASSI pure facciamo finta di non averlo letto? 5) potrei continuare richiamando quanto scritto nella I puntata ma perderemmo ora solo spazio prezioso. (Pierre)