di Andrea Pellegrino
Clima di attesa in Regione Campania. S’attendono, in particolare, le prossime mosse del presidente Vincenzo De Luca che per ora ha messo in uscita il capo della segreteria politica Alfonso Buonaiuto. La poltrona che fu di Nello Mastursi ed ora dell’ex assessore al bilancio del Comune di Salerno potrebbe passare in mani napoletane. Si parla, infatti, dell’ex segretario provinciale del Pd Gino Cimmino che avrebbe avuto già il placet dalla dirigenza napoletana democrat. D’altronde il consigliere regionale mancato è già organico al «gabinetto» di Palazzo Santa Lucia e, dunque, si tratterebbe solo di uno scatto di carriera. Ad un salernitano potrebbe spettare, invece, la segreteria tecnica che fu, originariamente, di Alfonso Buonaiuto. La rosa è fitta di nomi e l’unica certezza (almeno fino ad ora) è che Buonaiuto non tornerà al suo posto. I nomi che circolano sono quelli di Bruno Di Nesta, attuale direttore generale della Provincia di Salerno, e di Mena Arcieri, presidente di “Salerno Solidale”. Per la manager, però, pare si punti ad un incarico ai vertici di qualche società legata al ciclo dei rifiuti. Ma anche in questo caso si tratterebbe di una ipotesi di lavoro che è sul nuovo scacchiere di Vincenzo De Luca. Alla finestra c’è Ermanno Guerra, l’assessore defenestrato dalla giunta Napoli, che aspetta l’incarico napoletano. C’è chi dice che sia proprio Guerra ad ambire al posto di Buonaiuto o, in alternativa, un incarico politico con alta visibilità. Il piano B potrebbe essere per Guerra la guida dell’Asis. Posto, tra l’altro, offerto, come via d’uscita proprio ad Alfonso Buonaiuto. Ma entrambi, e i deluchiani, prima di rinnovare la consorziata dovranno fare i conti con l’attuale presidente Nello Fiore che è anche consigliere regionale di Campania Libera. Fiore avrebbe posto le sue condizioni sulla successione, agganciandole alla fedeltà dei suoi consiglieri comunali che conta a Salerno città. Tra questi il figlio Antonio, eletto nella lista “Progressisti per Salerno”. Infine c’è Nicola Landolfi, segretario provinciale del Pd che punta dritto alla guida del partito regionale dopo la gestione Tartaglione. Un’altra partita non semplice che si scontra naturalmente con la forza dei numeri dei napoletani.