Di Marco Visconti
Il paganese Cosimo Esposito, classe 92, è un cantante e cantautore di bachata e di musica latina. Cosimo è conosciuto nel mondo, tante persone all’estero conoscono le sue canzoni; mentre in Italia alcune sue canzoni sono state trasmesse tramite mittenti televisive nazionali. Cosimo, in arte “Cosimo El Diamante De La Bachata”, è anche ballerino di danza caraibica, oltre ad avere grande conoscenza della musica napoletana, grazie a suo padre, il cui nome d’arte è Nello Esposito, e dal quale nasce la passione per il canto. Ha inciso più di 20 canzoni, ha un suo album, ed è seguitissimo sui social network. Cosimo racconta come nasce la passione per il canto, la danza, e inoltre spiega alcune sue esperienze all’estero.
Quando nasce la passione per il canto?
«Inizio a cantare all’età di 6 anni perché ho ereditato la passione da parte di mio padre, in arte si chiama Nello Esposito, è un musicista e pianista famoso nell’ambiente del Napoletano perché ha suonato con gli artisti più rinomati della zona, con Mario Merola, Mario Trevi, Nino D’Angelo e Pino Daniele. Io ho seguito mio padre ai suoi concerti. Già da 8 anni ho cominciare a canticchiare le sue canzoni…».
Quando è iniziata la passione per la danza caraibica?
«All’età di 18 anni ho cominciato a frequentare le serate caraibiche nel Salernitano e mi sono innamorato di questo genere. Dopo diversi anni ho conseguito un diploma come maestro di danze caraibiche. Ho aperto anche una scuola di ballo alla palestra Oxygen, si chiamava “MyMovement”, poi l’ho chiusa dopo la pandemia da Sars-CoV-2.
Qual è stato l’episodio che l’ha spinto a intraprende il percorso come cantante di bachata?
«Quando sono andato in Spagna al Bachatea World Congress, sarebbe il congresso di bachata più famoso al mondo, dove ogni anno si decretano i campioni del mondo della bachata. Sono stato con alcuni amici per il corridoio di un hotel, ho canticchiato la mia canzone, poi sono passati i campioni di bachata, mi hanno ascoltato, mi hanno proposto di cantare questa canzone sul palco, mi sembrava un sogno, mi sono esibito in live con “Bachata rosa”, ed è stato bellissimo perché i campioni di bachata hanno ballato la mia canzone e inoltre ci sono state 2500 persone. Io sono andato al congresso per esibirmi come ballerino, invece ho avuto successo come cantante. Quando sono ritornato in Italia ho creduto nel canto, ho scritto una nuova canzone dal titolo “Un nuovo amore”, questa canzone ha spopolato, tanto da aprire la mia carriera caraibica nel 2016. Attualmente ho inciso più di 20 canzoni, ho un album, il mio canale YouTube ha più di 500mila visualizzazioni, il mio canale Spotify ha diversi milioni visualizzazioni, mi sono esibito al canale 8 al programma “Guess My Age” condotto da Max Giusti. E’ stata riprodotta una mia canzone sia in una puntata di “Uomini e Donne” che in quella della “Pupa e Secchione”. Ho avuto tante soddisfazioni per il canto, sono stato all’estero e in Italia, anche se non sono tanto noto in Italia».
Perché non è tanto noto in Italia?
«Gli italiani che ballano o cantano la bachata non sono riconosciuti dagli italiani, loro vogliono il sudamericano che canta o balla. Mentre sono riconosciuto all’estero, per esempio i russi amavano e amano gli italiani. Ho avuto le tournee in Russia una volta al mese, fino a un mese prima dalla guerra contro l’Ucraina».
Lei è stato in Russia un mese prima che scoppiasse la guerra contro l’Ucraina, in Russia si respirava il clima di guerra?
«In Russia non si aspettavano che potesse scoppiare la guerra. Il presidente russo Vladimir Putin ha fatto una sorpresa a tutti».
Come si comportavano nei suoi riguardi i russi?
«I russi amano gli italiani, mi aspettavano con le bandierine fuori dall’aeroporto, mi sentivo l’Albano della situazione.
Quando si è spostato dall’Italia per i suoi concerti?
«Dal 2018».
Quante volte va all’estero?
«Ogni mese mi ritrovo a fare i concerti in una parte del mondo diversa».
Quali saranno i suoi prossimi concerti?
«Tra venti giorni circa sarò in Tunisia. Tra 2 mesi forse sarò in America. A gennaio forse ritornerò a Cipro».
Lei sa ballare e cantare, quando si esibisce in concerto la riconoscono come cantante o come ballerino?
«Io sono riconosciuto come cantante, il mio nome d’arte è “Cosimo El Diamante De La Bachata”. Tuttavia, quando mi esibisco ai concerti, ballo e canto».
Perché nel suo nome d’arte ha lasciato inalterato il suo vero nome?
«Perché sono devoto a mio nonno, è la figura più importante della mia vita. Quando sono nato, i miei genitori hanno dato a me il nome di mio nonno. Io ho detto a mio nonno non solo sono fiero di avere un nome come il tuo, ma voglio dedicare a te anche il mio nome d’arte, così da portare il tuo nome in tutto il mondo».
Perché ha scelto di abbracciare la musica caraibica?
«Io sono innamoratissimo della canzone classica napoletana, quando si canta, si canta col cuore, si trasmette l’origine. Noi del sud abbiamo questo modo di cantare, che può sembrare lamentoso, ma è il nostro modo di rappresentare la nostra cultura. La musica latina è molto simile a quella napoletana. Il mio sogno è stato di produrre musica caraibica, per farlo, però, ho dovuto studiare spagnolo. Da qui in poi la musica caraibica mi è entrata nel cuore. Mi emoziono sempre nel vedere le persone ballare le mie canzoni».
Cosa dicono le sue canzoni?
«Essendo che la bachata parla d’amore, io parlo maggiormente d’amore, tuttavia in alcuni testi ho parlato di amicizia oppure do alcuni suggerimenti su come innamorarsi di una persona».
Nelle sue canzoni racconta la sua vita?
«Nelle mie canzoni c’è sempre un percorso della mia vita, nell’ultima canzone, per esempio, l’ho dedicata alla mia fidanzata».
Quali sono stati i concerti più belli ai quali ha partecipato?
«A Istanbul, in Turchia, hanno partecipato 5mila persone. Inoltre sono stato ad Atlanta, in Georgia, qui è stata, per me, una grande emozione nel vedere gli americani cantare le mie canzoni».
Qual è il suo sogno?
«Di essere apprezzato in Italia, io sono fiero di essere paganese, salernitano e campano. Vorrei portare avanti la bandiera della Campania, ci sto provando, non è facile ma ci proverò».