Claudia Pecoraro: Alfieri esempio del sistema De Luca - Le Cronache Attualità
Attualità

Claudia Pecoraro: Alfieri esempio del sistema De Luca

Claudia Pecoraro: Alfieri esempio del sistema De Luca

«Il sistema De Luca non è solo un’ipotesi ma una reaòltà concreta e l’arresto di Franco Alfieri ne è solo l’ultimo esempio». Parla così la consigliera comunale di opposizione Claudia Pecoraro in merito all’arresto dell’ex sindaco di Capaccio Paestum e presidente della Provincia di Salerno.

Consigliera Pecoraro, lei ha più volte denunciato la totale assenza di sicurezza in città. Nessun provvedimento adottato fino ad ora…

«La situazione della sicurezza a Salerno è ormai fuori controllo, e l’amministrazione continua a ignorare il problema. Nonostante le mie denunce in Consiglio Comunale, nulla è stato fatto. Ogni giorno assistiamo a violenze, sparatorie, risse che coinvolgono sempre più spesso i giovanissimi. In città si sentono fuochi d’artificio a tutte le ore e lo spaccio è ormai dilagante, segno evidente del degrado in cui siamo precipitatə. È inaccettabile che gli agenti della polizia municipale non abbiano risorse sufficienti per presidiare le nostre strade. Ugualmente ritengo inammissibile che dal Tavolo Inter istituzionale con Prefettura e Questura, che siamo riusciti ad ottenere dopo quasi due anni di pressioni continue, non arrivino risposte o soluzioni. Le persone hanno sempre più paura, anche di denunciare, ed occorrerebbe quindi creare un canale anonimo per le segnalazioni e garantire che queste vengano verificate prontamente e con efficacia. Salerno merita più attenzione, e i suoi cittadini e le sue cittadine meritano di sentirsi al sicuro. Come disse Paolo Borsellino: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. Questa amministrazione sta costringendo la cittadinanza a vivere nella paura quotidiana».

⁠Come commenta l’arresto dell’ex presidente della Provincia e sindaco di Capaccio Paestum Franco Alfieri?

«L’arresto di Franco Alfieri è l’ennesima dimostrazione di come una certa politica sia ormai troppo distante dai cittadinə e dalle loro esigenze. Purtroppo, ci troviamo di fronte a una classe dirigente che ha spesso operato senza trasparenza, arroccata su logiche di potere che danneggiano il nostro territorio. Come Movimento 5 Stelle, da sempre ci battiamo per una politica pulita, onesta e al servizio di tuttə. Questo episodio conferma l’urgenza di un vero cambiamento: servono amministratori e amministratrici che mettano l’interesse della comunità al primo posto, senza ombre e senza compromessi. Le istituzioni devono tornare ad essere sinonimo di legalità e fiducia, valori che episodi come questo rischiano di compromettere. Chi ha l’onere e l’onore di rappresentare le istituzioni non deve solo essere onestə ma anche apparire tale».

⁠Si parla spesso di Sistema, alla luce di quanto emerso dall’inchiesta che ha condotto in carcere Franco Alfieri, secondo lei si può parlare davvero di sistema?

«Sì, è chiaro che possiamo parlare di un sistema. Il cosiddetto “sistema Salerno” o “sistema De Luca” non è solo un’ipotesi ma una realtà consolidata, e l’arresto di Franco Alfieri ne è solo l’ultimo esempio. Le inchieste che hanno portato alla luce questi intrecci tra potere politico e potere imprenditoriale dimostrano come, in alcune zone, la politica sia stata gestita in modo clientelare, con logiche che mettono al centro l’interesse personale o di pochi, piuttosto che il bene comune. Questo è il risultato di anni di un potere che si autoalimenta, senza trasparenza e senza una vera alternanza democratica. Noi del Movimento 5 Stelle abbiamo sempre denunciato questi meccanismi corrotti, che non fanno altro che soffocare lo sviluppo del nostro territorio. È arrivato il momento di smantellare questo sistema, ripristinare la legalità e restituire alla cittadinanza la fiducia nelle istituzioni. La politica deve essere un servizio alla comunità, non uno strumento per consolidare privilegi e potere».

⁠Tornando alla scena politica locale: conti in rosso per il Comune di Salerno. La sensazione è che si vive una fase di stallo…

«La situazione finanziaria del Comune di Salerno è estremamente preoccupante, e i conti in rosso sono il risultato di anni di cattiva gestione e sprechi. Ci troviamo in una fase di stallo, con un’amministrazione che sembra incapace di prendere decisioni coraggiose per risanare le casse comunali e rilanciare la città. Questa mancanza di visione non fa altro che penalizzare la cittadinanza, che vede i servizi essenziali ridotti e una città che arranca sotto il peso dei debiti. Da tempo chiedo maggiore trasparenza sui conti pubblici e una gestione oculata delle risorse. È inaccettabile che si continui a scaricare il costo degli errori della politica su cittadinə e imprese locali. E gli esempi sarebbero molteplici, basti pensare ad ultimo alla sentenza del TAR che dichiara illegittimo per la seconda volta il regolamento per l’assegnazione degli stalli personalizzati per i disabili, dal quale discende una condanna alle spese per l’Ente ed un eventuale risarcimento del danno. Questo costo è frutto di un errore grave degli uffici e dell’Assessore al ramo che erano da me stati resi edotti dell’illegittimità della norma, ma con arroganza hanno proceduto ugualmente, ed allora la spesa non può gravare sulla città. Questo si chiama danno erariale. Salerno merita un’amministrazione che abbia il coraggio di cambiare rotta, mettere fine agli sprechi e restituire dignità e futuro alla città».

Si parla di turismo ma mancano servizi essenziali, a partire dal trasporto pubblico locale, soprattutto nei giorni festivi…

«Si parla tanto di turismo, ma la verità è che Salerno non è in grado di gestire e canalizzare adeguatamente il potenziale che ha. Abbiamo una posizione geografica straordinaria, un patrimonio culturale e paesaggistico unico: siamo un diamante incastonato tra le due costiere, quella Amalfitana e quella Cilentana, e circondati da siti turistici di altissimo valore. Eppure, la città è diventata solo un grande dormitorio, un punto di passaggio per chi si dirige altrove, invece di essere una destinazione centrale. La mancanza di servizi essenziali, a partire dal trasporto pubblico locale, soprattutto nei giorni festivi, è uno dei problemi principali. Senza una rete di trasporti efficiente, i turisti e le turiste non possono spostarsi agevolmente e godere delle bellezze che la nostra città e il territorio circostante offrono. Questo immobilismo sta penalizzando pesantemente Salerno, che invece dovrebbe essere una protagonista del turismo in Campania. La città ha bisogno di una vera strategia per valorizzare il proprio patrimonio e rendere il turismo una risorsa reale, non solo uno slogan».

⁠Regionali, crede nel campo largo? Sarebbe pronta a sostenere il presidente uscente De Luca?

«Credo nel campo largo, come ha più volte sottolineato anche Giuseppe Conte: è importante costruire alleanze ampie per portare avanti una politica realmente vicina ai bisogni dei/delle cittadinə. Tuttavia, non posso accettare l’idea di sostenere il presidente uscente De Luca, né il sistema che ha creato in questi 30 anni di governo. Il sistema De Luca ha dimostrato di essere inefficace ed utile solo al potere, e la città di Salerno ne è un esempio chiaro: una città in difficoltà, con gravi problemi di gestione e mancanza di visione per il futuro. Ha fatto il suo tempo, e c’è bisogno di un cambiamento radicale. Sono d’accordo con molti colleghi e colleghe e soprattutto con i cittadini e le cittadine, che chiedono a gran voce una rottura con il passato. La domanda, però, va posta al Partito Democratico nazionale, che continua a non prendere una posizione netta, e anzi, tra le sue fila ha accolto De Luca Junior, eletto in una lista bloccata. Questo è il segnale di una politica che fatica a rinnovarsi. Come diceva Enrico Berlinguer: “La politica deve avere una sua moralità” – è tempo di voltare pagina e costruire un futuro diverso per Salerno e per la Campania».

Movimento 5 Stelle, c’è una polemica in atto tra il fondatore Beppe Grillo e il presidente Giuseppe Conte. Da che parte sta?

«Non credo sia corretto parlare di una scelta tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte. Grillo non è un politico né ha un ruolo politico diretto; è il fondatore del Movimento, ma la guida politica oggi è affidata a Giuseppe Conte, che è stato eletto democraticamente come nostro leader. Io sto dalla parte dei valori del partito di cui faccio parte: trasparenza, giustizia sociale, legalità e attenzione ai bisogni reali delle persone. È su questi principi che dobbiamo concentrarci, lavorando insieme per portare avanti le battaglie che contano davvero per il futuro del Paese».

No al limite del secondo mandato per i pentastellati. Favorevole o contraria?

«Il limite del secondo mandato serve a garantire un ricambio politico e a far emergere nuove idee ed una classe dirigente rinnovata. Tuttavia, non possiamo ignorare l’importanza di preservare il know-how acquisito da chi ha già maturato esperienza all’interno della macchina amministrativa. Se il limite del secondo mandato dovesse riguardare solo il Movimento, rischieremmo di penalizzarci rispetto agli altri partiti, che spesso non facilitano l’ascesa di una nuova generazione politica. È necessaria una flessibilità democratica, che parta da attivistə e da cittadinə, per valutare eventuali eccezioni. Questo permetterebbe un passaggio di competenze e conoscenze, consentendo anche di ricandidare nostrə politicə in altri ruoli, come consiglierə regionali o comunali. Tutto ciò deve avvenire con l’obiettivo di garantire il bene della comunità, favorendo il ricambio ma senza perdere il patrimonio di esperienza che può essere utile alla costruzione di una nuova generazione politica».

Erika Noschese