
di Erika Noschese
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Mercato San Severino procedono senza sosta, nel tentativo di gettare luce sull’identità di colui che ha piazzato l’ordigno esplosivo all’ingresso del Comune di Castel San Giorgio. L’atto criminoso ha scosso profondamente la comunità locale, lasciando una scia di timore e incertezza. A distanza di pochi giorni dall’attentato, la tensione rimane palpabile nel centro della provincia di Salerno, aggravata ulteriormente da un recente allarme bomba, rivelatosi fortunatamente infondato, ma che ha comunque richiesto l’evacuazione precauzionale dell’intera sede municipale. L’eco dell’esplosione notturna ha lasciato il posto a una nuova ondata di tensione, con un allarme bomba rivelatosi poi infondato che ha costretto all’evacuazione del Palazzo di Città di Castel San Giorgio. Questo susseguirsi di eventi ha alimentato il timore di una strategia della tensione orchestrata dai clan camorristici. Una telefonata anonima, giunta alle autorità, segnalava la presenza di un ordigno all’interno dell’edificio comunale. L’intera struttura è stata prontamente evacuata, coinvolgendo dipendenti, assessori e la sindaca Paola Lanzara. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri, coadiuvati da unità cinofile e artificieri, che hanno effettuato una meticolosa ispezione. Nonostante l’allarme, nessun esplosivo è stato rinvenuto. Tuttavia, l’episodio ha contribuito a rafforzare il clima di paura e a consolidare i sospetti su un possibile disegno intimidatorio. L’attentato dinamitardo che ha colpito il portone del Comune ha scosso profondamente la comunità di Castel San Giorgio. L’esplosione, causata da un ordigno artigianale di notevole potenza, ha provocato danni significativi agli edifici circostanti, gettando nello sconcerto l’intera popolazione. I residenti si interrogano sulle motivazioni di un gesto così violento, mentre l’amministrazione comunale, guidata dalla sindaca Lanzara, chiede risposte immediate. La comunità, nota per la sua tranquillità, fatica a comprendere la natura di un attacco di tale portata. Gli inquirenti stanno vagliando diverse ipotesi per individuare il movente dell’attentato. Una delle piste investigative si concentra sui lavori pubblici affidati dal Comune, un settore che potrebbe aver attirato interessi illeciti. Alcuni residenti ipotizzano un collegamento tra l’esplosione e appalti o progetti urbanistici. Un’altra pista conduce all’azione di gruppi criminali che mirano a consolidare il proprio potere sul territorio attraverso la violenza e l’intimidazione. Le indagini sono ostacolate dal mancato funzionamento delle telecamere di sorveglianza del Comune e di un’attività commerciale limitrofa. Nonostante non vi siano segni di sabotaggio, il guasto degli impianti ha impedito la raccolta di immagini cruciali per l’identificazione dei responsabili. Gli investigatori stanno ricostruendo il contesto dell’attacco, cercando elementi utili alle indagini. La comunità di Castel San Giorgio, profondamente colpita, si è stretta attorno all’amministrazione comunale. L’allarme bomba successivo all’attentato solleva interrogativi su una possibile strategia della tensione. Si tratta di un evento isolato o di un disegno più ampio? Gli inquirenti sono impegnati a rispondere a questa domanda, mentre la comunità chiede sicurezza e verità. Castel San Giorgio si trova di fronte a una sfida senza precedenti, ma la determinazione a resistere e a non cedere alla paura emerge con forza tra cittadini e istituzioni. La sindaca Paola Lanzara ha espresso pubblicamente la sua profonda preoccupazione, tracciando un parallelo tra l’ultimo episodio e una serie di attacchi intimidatori subiti in passato, tra cui il posizionamento di un ordigno esplosivo sotto la sua abitazione, un attentato indirizzato all’ex vicesindaco e un altro rivolto al primo cittadino di Roccapiemonte. “Per me l’autore degli ultimi due episodi sembra lo stesso”, ha dichiarato la sindaca, sottolineando una possibile connessione tra gli eventi. La sindaca ha inoltre esternato un sentimento di solitudine e abbandono da parte delle istituzioni, affermando: “Mi sento lasciata sola dalle istituzioni”. In risposta alle preoccupazioni della sindaca, il prefetto di Salerno, Francesco Esposito, è intervenuto per fornire rassicurazioni alla prima cittadina e alla comunità locale. “Il sindaco sa bene che la presenza dello Stato c’è”, ha affermato il prefetto, “è stata riaffermata proprio in questi giorni, nei quali purtroppo si è verificato un episodio grave, da condannare”. Esposito ha inoltre sottolineato l’intensificazione delle misure di vigilanza, specificamente mirate agli obiettivi ritenuti sensibili, e ha assicurato che le forze di polizia, sotto il coordinamento dell’autorità giudiziaria, stanno conducendo indagini approfondite per individuare i responsabili degli attentati. “È una presenza che è stata intensificata – ha affermato il prefetto Esposito – con una vigilanza che è proprio mirata agli obiettivi che noi riteniamo essere sensibili. Poi, naturalmente, su quegli episodi sta stanno indagando le forze di polizia con il coordinamento dell’autorità giudiziaria”.