Sul clima della campagna elettorale e il rischio di nuovo dossieraggio «c’è una preoccupazione che nasce dalla presenza di un asse Salerno-Napoli dove ci sono continuamente azioni che chiaramente noi registriamo in chiave di una vera e propria azione di macchina del fango». A dirlo il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro (già vittima di un falso dossier prodotto e divulgato cinque anni fa), che conferma quanto dichiarato ieri (e pubblicato in esclusiva su queste colonne) dall’avvocato Antonio Fasolino, esponente di punta del Nuovo Psi. «Certo – dichiara Caldoro – qualcuno utilizza mezzi non corretti e non propri che noi riteniamo negativi e non giusti». Ieri Stefano Caldoro ha preso parte a Salerno al convegno “Infrastrutture e trasporti – Aeroporti e porti”, tenutosi alla Camera di Commercio, ed ha parlato anche di Luci d’Artista, non risparmiando accuse al primo cittadino. «Costano più degli interventi per tutelare i prodotti campani – ha detto il Governatore – Saranno anche utili ma credo sia necessario fare cose più incisive». Rispondendo indirettamente a Vincenzo De Luca, Caldoro ha detto: «Mi occupo di cose più concrete. Ad esempio a Salerno, del Grande progetto del porto, dell’aeroporto, della facoltà di medicina, della tutela della fascia costiera e dell’avvio delle metropolitana che altri avevano bloccato. Tutte grandi opere strategiche. Mi occupo io di queste cose – ha concluso – Con me Salerno ha avuto quello che merita ma chi sta qua a fare politica di vertice da 20 anni cosa ha fatto?». Sulle primarie del Pd, invece, Caldoro dice: «Sono match pugilistici, lotta tra persone e non tra programmi». «Di programmi – ha affermato, infatti, il Governatore della Campania – non ne ho visti e mi dispiace e in più c’è critica strumentale su argomenti di cui non dovrebbero proprio parlare. Mi auguro che ci siano programmi – ha aggiunto – gli unici che ne avevano iniziato a parlare erano quelli della Fonderia. Avevano iniziato bene aprendo una discussione senza, però, concluderla. Lì avevano aperto una campagna d’ascolto con i tavoli e vedo che i candidati delle primarie li stanno scimmiottando – ha sottolineato – Ma è ancora molto poco. Ci vogliono l’ascolto, la proposta, la leadership, qui mancano tutti questi passaggi – ha concluso – Si arriva a candidarsi senza programma, a dire: ‘Mi candido, ma voglio sentire’. E’ un limite di approfondimento e serietà».
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