di Erika Noschese
“Fonderie Pisano stai uccidendo la nostra aria”, “basta fonderie”: sono queste le scritte comparse ieri, alle prime luci dell’alba, in vari punti della città di Salerno, tra cui parco Pinocchio, ponte di Fratte, dinanzi al centro commerciale Le Cotoniere, parco Salid e ponte di via Dei Greci. Striscioni che fanno pensare ad un blitz da parte della cittadinanza che, di fatto, ha voluto mandare un messaggio ai Pisano, titolari dello storico opificio di via dei Greci, a Fratte. Intanto, a chiedere la chiusura immediata delle fonderie e il sequestro dell’intera area è il comitato e associazione Salute e Vita presieduto da Lorenzo Forte. «Chiediamo che la politica faccia il suo dovere, tuteli l’articolo 32 della Costituzione ovvero il diritto alla salute e il diritto fondamentale al lavoro, garantisca lavoro e salute – ha dichiarato Forte – Oggi è chiaro che la famiglia Pisano ha gettato la maschera e finalmente ha messo nero su bianco che se ne frega dei lavoratori e della popolazione perché ha chiesto di eliminare il vincolo di delocalizzazione», ha poi aggiunto il presidente del comitato ricordando che nel 2006 il comune di Salerno aveva dato ai Pisano la possibilità di costruire circa 300 appartamenti al posto della ma, ha poi aggiunto il numero uno dell’associazione – «fortunatamente il Comune ha avuto un minimo di pudore ha respinto questa richiesta a questo punto noi chiediamo l’immediata chiusura, il sequestro dell’area e chiediamo che quell’aria nel Puc diventi zona Verde». E ancora: «Ci si sarebbe aspettata una reazione delle rappresentanze sindacali locali, presenti nella fabbrica come la Cgil che avrebbero dovuto scagliarsi contro i Pisano e che invece ancora una volta, tacciono. Sarebbe bene che ci si rendesse conto che le responsabilità di un lavoro a singhiozzo e della mancanza di certezze per il futuro non sono di chi, come il Comitato, ha fatto emergere la verità, né di chi l’ha urlata mosso dall’esasperazione e dallo sdegno e affigge striscioni, ma di chi, agendo in modo ambiguo e omertoso, si è reso complice della condotta scellerata dei Pisano», ha poi aggiunto Forte. Soddisfatto anche l’avvocato del comitato Fabio Torluccio per l’esito della prima udienza tenutasi nei giorni scorsi con i pm Polito e Guariello tenutasi lo scorso 17 settembre quando è stata avanzata la richiesta di 1e 6 mesi di carcere per l’intero consiglio d’amministrazione della Pisano Spa e la richiesta di interdizione per sei mesi dello stabilimento oltre la richiesta di risarcimento di 165 mila euro per i danni ripetutamente effettuati e certificati dall’Arpac.