di Andrea Pellegrino
«Salerno è una città che sta morendo dal punto di vista socio economico». E’ critico ma ma nel contempo propositivo, Alfonso Siano, ex consigliere comunale. Confessa che non si ricandiderà mai più. Almeno, dice, «come consigliere comunale. In quei cinque anni ho lavorato sodo e non sempre mi hanno fatto andare in porto le mie proposte». Afferma, infatti: «Avevo una lista enorme di cose da fare, forse hanno prestato attenzione solo al 20 per cento, o poco meno, di quel che avevo in mente». L’interrogativo più significativo per Siano è: «Con tutti i meriti che vanno attribuiti ala sindaco mi bisogna chiedersi come mai questa città ha perso 20 mila abitanti».
Salerno è una Città europea?
«Non mi pare. Attrae gente poi non occupa le sue abitazioni, anzi si riduce il numero degli abitanti».
Ed allora? «Si è lavorato molto per far parlare di Salerno nel contesto nazionale ma ciò non ha portato a nessun beneficio dal punto di vista sociale ed economico. Basta farsi un giro alla zona industriale. Lì non esiste più nulla. Ancora basta affacciarsi negli alberghi di Salerno, in tutti quelli che sono stati costruiti da questa amministrazione, che tranne in alcuni periodi dell’anno, sono vuoti. Poi ci sono i tanti giovani laureati e non costretti a lasciare la nostra città. Questa è una città Europea? Certamente negli anni l’amministrazione comunale ha tentato di intervenire in diversi ambiti ma troppo spesso ha sbagliato il metodo».
Ad esempio?
«Ha sbagliato a non attirare investitori esterni che avrebbero potuto realizzare infrastrutture e di conseguenza lavoro, facendo crescere l’economia di Salerno che invece, ad oggi, si sta avviando verso un drammatico tracollo. E’ pur vero che il Paese sta attraversano un momento di crisi abbastanza preoccupante ma si riscontra la completa incapacità dei nostri politici nazionali. Il dato certo è che Salerno, grazie al lavoro del nostro sindaco è conosciuta in tutta la Nazione ma non c’è stato nessun beneficio. Certamente, occorre un coinvolgimento maggiore dei cittadini: non è un mistero che si trovi puntualmente la porta chiusa da parte dell’amministrazione comunale davanti a qualsiasi proposta che giunga da semplici cittadini».
Passiamo alla trasformazione urbanistica, un suo giudizio.
«Al di là delle opere che un domani mi auguro possano attirare un flusso extracittadino io penso che ci sia la necessità di puntare sulla creazione di poli di attrazione».
Del tipo?
«Perché ad esempio non riprendere il progetto del parco acquatico che potrebbe dare una vera identità a questa città? Eppure oggi ci sono tanti spazi che prima non c’erano. Una quantità enorme nella zona industriale. Perché non offrire, anche se in un periodo di crisi, agli imprenditori facilitazioni nell’occupazione di suoli che attualmente, sempre nella zona industriale, sono completamente abbandonati? In altri paesi europei in cui la crisi morde i governanti (a differenza di quelli italiani) stanno tentando di fare di tutto per attrarre una imprenditoria vogliosa di fare il proprio mestiere. Nelle nostre zone ogni giorno chiude una fabbrica e non si fa niente per capire come ciò si possa evitare. Il tema che stiamo affrontando è di una complessità e una vastità che chiederebbe un lungo approfondimento. E mi auguro che ciò sia fatto da parte dei nostri amministratori, di qualsiasi colore politico. Vorrei vederli tutti insieme ad affrontare un tema così serio e delicato. Questo è l’augurio che faccio da semplice cittadino che vive in questa città da oltre 60 anni e che avrebbe tanta voglia di vederla crescere insieme ai nostri figli e nipoti. Ultimo appello va ai cittadini troppo spesso assenti e poco propensi ad impiegare un po’ della loro attenzione e tempo per confrontarsi intorno a questi argomenti vitali per la sopravvivenza della nostra città».
Parliamo del Crescent..
«Mi riservo».
Delle Luci d’Artista, allora…
«Ho chiesto che le periferie non siano solo una semplice zona di passaggio. Da commerciante posso dire che stiamo affogando e che le Luci d’Artista altro non fanno che generare caos nella zona orientale della città. Il problema è uno: mancano i parcheggi. Caso eclatante a Pastena: dove è possibile parcheggiare? Perché non ricordano qualche mia idea a tal proposito che sottoposi durante il mio mandato? Spero, comunque, che i commercianti della zona orientale si sveglino e si ribellino nei confronti anche delle associazioni di categoria che tutelano solo il centro cittadino».
Una opinione, da uomo dello sport, sul nuovo progetto dello stadio Vestuti?
«Non ho avuto modo di vederlo ma mi farà piacere parlare con l’imprenditore che investirà in quella zona. Ho visto i costi di realizzazione mi piacerebbe capire cosa guadagna, in considerazione dell’elevata cifra, l’imprenditore che riqualifica quello Stadio».
Un giudizio complessivo sullo sport salernitano, quindi sulla sua impiantistica? «Andiamo sempre peggio. Per fortuna abbiamo la Salernitana».
Dopo De Luca?
«Il diluvio».
Neppure l’attuale opposizione riuscirà nell’impresa?
«L’opposizione? Perché fanno opposizione? Come? Mancano le idee progettuali. Nel contestare un’opera occorre poi illustrare l’alternativa».
De Luca governatore della Campania?
«Mi auguro che ci riesca. Anche se…»
Anche se…
«La Regione Campania non è Salerno».