Agrifood future: dare uno strumento alle comunità, ai cittadini, alle imprese - Le Cronache
Salerno

Agrifood future: dare uno strumento alle comunità, ai cittadini, alle imprese

Agrifood future: dare uno strumento alle comunità, ai cittadini, alle imprese

Di Marco Visconti
Ieri mattina al teatro Verdi di Salerno si è parlato della creators economy con Piero Armenti, Gino Sorbillo, Vincenzo Falcone, Giovanni Cavaliere e Alex Giordano. Il professor universitario Alex Giordano, tra i maggiori esperti di comunicazione nella network society, ha moderato l’evento denominato «Creators, Influencers & Food System. Tutta una questione di conoscenza». Questo, organizzato da Alex Giordano con Giovanni Cavaliere e Piero Armenti, si inserisce nell’evento nazionale Agrifood future, organizzato da Unioncamere, Camera di commercio, dalla Regione Campania e con il patrocinio del Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare. Giordano parla di Agrifood Future, «viviamo in un’epoca in cui si creano delle polarizzazione su ogni argomento, nei discorsi c’è chi e pro e chi è contro, si perde quindi di vista la capacità di un senso critico, di capirne di più. Visto che siamo in un’epoca di trasformazioni, basta vedere anche i cambiamenti climatici, la disparità sociale nel mondo che si acuisce sempre di più, dentro questa complessità il cibo svolge un ruolo particolare, quindi abbiamo ritenuto opportuno creare un momento di conoscenza e approfondimento. Agrifood future cerca di tenere tutte le posizioni insieme con l’obiettivo non di sancire un vincitore e un vinto ma di dare uno strumento alle comunità, ai cittadini, alle imprese, agli studiosi per capire quale tipo di evoluzione è quella giusta per la felicità del nostro mondo». Armenti, una delle menti del corso dedicato alla creators economy, spiega come nasce il corso, «Io, Giovanni Cavaliere ed Alex Giordano abbiamo pensato di fare un corso di formazione che aiutasse le persone a capirci qualcosa in più su quella che noi definiamo la “creators economy”, ovvero tutto ciò che si muove attraverso l’utilizzo delle piattaforme social che, un tempo, si chiamavano social media ora si possono chiamare mass media, che sono mezzi di massa. Poi vi sono grandi opportunità per chi vuole fare impresa, per chi vuole cercare lavoro, per gli imprenditori che vogliono avere dei canali di comunicazione di massa. Siamo in un mondo nuovo, è inutile negarlo, quando ti trovi in questa frattura della storia l’unica cosa che conta è l’intuito e l’esperienza. Vengo da 10 anni di utilizzo dei social a livello professionale, quindi voglio condividere con i giovani e meno giovani la mia esperienza». Continua Giovanni Cavaliere, «la creators economy oggi vale 100miliardi, nel 2026 varrà 200miliardi. Attualmente in Italia ci sono circa 400mila creators che vogliono monetizzare la propria passione. Le persone oggi vogliono diventare famose, la cosa negativa è che le persone guardano i personaggi cogliendo il successo e pensando che basti andare sui social per replicare, questo sminuisce gli imprenditori e il lavoro che impiegano nel quotidiano». I due pilastri dell’imprenditoria food, rispettivamente Vincenzo Falcone proprietario del brand Golocious e il noto pizzaiolo e imprenditore Gino Sorbillo, parlano della combinazione del food e digitale. Spiega Falcone, «siamo qui per far capire a chi ci verrà a trovare come si può fare business attraverso tutto ciò che è digitale, quindi passare dall’online all’offline e viceversa. Noi siamo partiti col digitale, abbiamo capito 10 anni fa che era necessario allargare il bacino di utenza. Noi tutti della ristorazione siamo ispirati a Gino Sorbillo, lui nel 2008, quando approdò Facebook in Italia, fu il primo a fare self branding». Segue Sorbillo, «l’uso del digitale nasce dal desiderio di parlare a distanza con le persone, di comunicare e di coinvolgere. Io nasco nel quartiere popolare, nasco come pizzaiolo da banco, pensai di estendere questa energia, questo abbraccio alle persone che potevano avere la mia sensibilità, potevano recepire un abbraccio di quartiere. Il digitale ha aiutato me e via Dei Tribunali, questo luogo era abbandonata a sé stesso. L’attività che ho fatto in questi anni, ha contribuito al cambiamento di quella zona e ha abbracciato anche altre attività commerciali». Piero Armenti, Beclay Agency e il CeSMA “Centro Servizi Metrologici e Tecnologici Avanzati” dell’Università Federico II di Napoli attraverso il suo laboratorio Societing Lab propongono l’innovativo corso per la direzione scientifica del professor Alex Giordano sulla creators economy. la data di inizio per il corso di creators economy sarà a gennaio 2024 presso la sede didattica Polo Tecnologico dell’Università Federico II a San Giovanni a Teduccio di Napoli.