di Monica De Santis
“Un evento importante sulla cultura della parità di genere. E ad oggi nessuno Stato membro dell’Unione Europea ha raggiunto la parità tra uomini e donne nel contesto lavorativo, e quindi, a questo proposito, gli obiettivi del Pnrr, hanno posto particolarmente attenzione alla parità di genere attraverso l’attuazione di questo progetto della legge 162 nel 2021, dove appunto ci sono delle iniziative per introdurre delle precise misure a favore delle donne. Una certificazione sulla parità di genere, che sicuramente darà delle opportunità di crescita alle aziende che aderiranno e soprattutto perché potranno dare lavoro a molte donne e perché le aziende che parteciperanno a questa certificazione possono avere anche uno sgravio fiscale. Ci può essere una premialità ai fini dei progetti praticamente europei e nazionali e quindi sicuramente c’è una una rivoluzione in tal senso”. Così Paky Memoli, vice sindaco del Comune di Salerno e assessore alle Pari Opportunità, nel corso del convegno sulla “Parità di genere” svoltosi ieri mattina nel Salone Bottiglieri di Palazzo Sant’Agostino. Un convegno realizzato dal Comune di Salerno in sinergia con rete #Inclusione Donna e con il patrocinio della RegioneCampania. “L’obiettivo, è quello di assicurare una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e soprattutto migliorare la condizione di lavoro della donna anche in termini qualitativi e di remunerazione e anche di ruolo, e promuovere soprattutto la trasparenza sui processi lavorativi delle imprese. – ha detto ancora l’assessore Paky Memoli – Ritengo che abbiamo degli strumenti per guardare al futuro, ma soprattutto abbiamo la possibilità di fotografare il presente. Noi dobbiamo avviare un percorso sistemico di cambiamento culturale. – conclude la Memoli – Dobbiamo passare dal semplice pur rispetto dei principi costituzionali di parità e disuguaglianze, all’adozione di politiche economiche e fiscali che sono mirate per favorire proprio l’ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro”. “Questo è il primo evento per il Sud Italia – spiega Simonetta De Luca Musella di Inclusione Donna – che pone l’attenzione sulla Prassi di Riferimento (PdR) UNI 125:2022 sulla Parità di Genere, che delinea i requisiti per la Certificazione di Parità di Genere richiamata dal PNRR. Sul nostro territorio sono ancora poche le aziende che hanno questi requisiti e che scelgono di uniformarsi a questi standard. Eventi del genere sono fondamentali perchè fattivamente pongono l’attenzione su un problema non sono economico ma anche e soprattutto culturale. Inserendosi in un contesto sempre più attento ai temi di diversità e inclusione, la missione 5 del PNRR prevede lo stanziamento di 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale. Tra queste figura la Certificazione di Parità di Genere che, oltre a rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consentirà alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali fino a 50mila euro e a premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei. La Certificazione per la Parità di Genere è applicabile a qualsiasi tipo di Organizzazione, sia del settore privato, pubblico o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività”. Parla di “impegno costante”, invece, la consigliera delegata alle Pari Opportunità della Regione Campania, Rosetta D’Amelio intervenuta alla tavola rotornda, alla presenza, tra le altre di Domenica Maria Lomazzo – consigliera di Parità della Regione Campania, Anna Petrone – consigliera di Parità della Provincia di Salerno, Filomena Rosamilia – consigliera provinciale con delega alle Pari Opportunità. “Nonostante siamo alle soglie del terzo millennio – ribadisce la consigliera D’Amelio – ancora dobbiamo combattere e fare in modo che i diritti sulla parità di genere si affermino davvero. Nel 2008 ero assessore regionale, sono stata io ad aver proposto, prima del governo nazionale, la legge regionale sulla doppia preferenza. Siamo stati i primi in Italia perche mi rendevo conto che sugli allora sessanta consiglieri, venivano al massimo elette due donne. Dobbiamo interrogarci sul perchè è necessario ancora fare una legge per affermare principi sacrosanti. Questo vale anche per il lavoro, c’è ancora una differenza salariale incredibile tra uomo e donna, bisogna combattere su vari fronti di discriminazioni. Le aziende private ancora chiedono alle donne se intendono avere dei figli. E’ una cosa gravissima in un paese con natalità zero come il nostro. C’è una grande preoccupazione da questo punto di vista. Dobbiamo ancora fare passi enormi. Come Regione siamo sempre stati all’avanguadia con queste leggi. Dobbiamo affermarle sempre più”. Secondo Sila Mochi – Inclusione Donna: “Inclusione donna lavora da quattro anni su tutti i temi legati all’occupazione e alla rappresentaza femmminile in Italia. Questa iniziativa, che nasce da Salerno, esprime una richiesta da parte del Sud di avere maggiori informazioni per raggiungere la parità all’interno delle imprese. Le linee guida ci sono, ma ora tocca alle imprese e alle organizzazioni datoriali perchè si possa avviare questo percorso. Inclusione donna è a supporto di tutte le organizzazioni delle imprese per far comprendere di cosa si tratta e quali sono i benedici anche economici che sono conseguenti all’adozione di questa prassi”.