Denaro in cambio di posti nella pubblica amministrazione e nei comuni in maniera particolare. Ad inizio del mese di dicembre 2019 scatta l’in- chiesta con gli arresti da parte della Procura partenopea condotta dagli uomini della guardia di finanza che azzera praticamente i vertici del comune di Sant’Anastasia. Pochi però mettono in relazione quello che sta accadendo in provincia di Napoli con quanto è accaduto a Sarno. Ma vediamo il perché. Al centro della vicenda vi è una società cooperativa: la Società Cooperativa Agenzia Selezioni e Concorsi di via san Leonardo a Salerno. Questa cooperativa negli ultimi anni ha ricevuto incarichi con affidamento diretto da parte del Comune di Sarno come supporto allo svolgimento di concorsi pubblici.Ma non solo a Sarno. La cooperativa ha ricevuto, sempre per affidamento diretto, numerosi incarichi anche in tutti quegli enti collegati dove il comune di Sarno ha un ruolo predominante, AgroSolidale, Cofaser etc etc. Ma la ciliegina sulla torta la si scopre quando guardando la graduatoria finale del concorso del comune di Sant’Anastasia per il quale è scattata l’inchiesta che ha portato agli arresti, ci si accorge che il dodicesimo della graduatoria è Roberto Robustelli, il vicesindaco di Sarno, il vice di Giuseppe Canfora, che da sindaco del comune e presidente della Provincia sicuramente cadrà dalle nuvole, non saprà nulla e sarà pronto a minacciare querele contro chi scrive il falso. Peccato che questa volta ci sono faldoni e faldoni di documenti, atti, determine e graduatorie da smentire, diffidare, querelare e decine di intercettazioni ambientali e telefoniche da smentire. Oltretutto sulla vicenda gli stessi consiglieri di opposizione a Canfora hanno già inviato una dettagliata denuncia all’Autorità Nazionale Anticorruzione mentre gli assessori che chiedevano lumi su quei concorsi sono restati, come se nulla fosse, al proprio posto. «Caramelle». Così uno degli indagati, nelle intercettazioni ambientali e veicolari effettuate dalla Guardia di finanza si riferiva al denaro. Denaro in cambio di posti, per quei concorsi pubblici che già in campagna elettorale, a maggio scorso, avevano fatto scalpore tanto da provocare una interrogazione parlamentare del senatore Antonio Iannone. In quell’atto parlamentare, oltre a Sant’Anastasia, si tirava in ballo anche Pimonte. Ciò che i due enti avevano in comune era il segretario generale: Egizio Lombardi, tra gli arrestati. Neri giorni convulsi dell’inchiesta e degli arresti, si insinuava che i concorsi potessero divenire merce di scambio elettorale, non certo come invece la guardia di finanza stava già accertando mercimonio di funzione pubblica. Le indagini di fatto erano iniziate a febbraio. Nelle lunghe conversazioni documentate da 140 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare, ci sarebbero pure conversazioni ancora in corso di valutazione giudiziaria. Dopo che lentamente stanno venendo allo scoperto i fatti di Sarno l’inchiesta potrebbe causare un effetto domino in altri comuni. E dalle intercettazioni, intanto vengono fuori anche colloqui tra un altro assessore di Sarno e il presidente della coop in cui si chiedono rassicurazioni sull’esito del concorso dove il vicesindaco è risultato dodicesimo. Insomma dopo Sant’Anastasia per Sarno siamo alle battute iniziali.
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