La stagione lirica del teatro Verdi: un eterogeneo "Misch-Masch" - Le Cronache
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La stagione lirica del teatro Verdi: un eterogeneo “Misch-Masch”

La stagione lirica del teatro Verdi: un eterogeneo “Misch-Masch”

Daniel Oren ha presentato il nuovo cartellone: cinque titoli due balletti e ben undici concerti. Spazio alle nuove voci in un cartellone dominato da Violeta Urmana che sarà la zingara Azucena. Start il 12 aprile con la Fille du Régiment, che avrà quale sfondo il porto di Salerno

 Di OLGA CHIEFFI

Abbandonato il rosa cipria, la nuova grafica del teatro Verdi rivela colori caldi, un crogiuolo incandescente, in cui bruceranno emozioni, musica, le passioni straordinarie, libere di rincorrersi e scontrarsi senza metter loro le briglie sul collo. “Il cartellone – ha affermato Daniel Oren – è un “Misch-Masch”, un eterogeneo mix tra generi e in particolare forze giovani, soprattutto nella produzione, dopo aver ormai chiuso il ciclo dei grandissimi interpreti e registi, da Franco Zeffirelli e Lina Wertmuller, Del Monaco e ai vari Leo Nucci, Francesco Meli, Bruson, Jessica Pratt, Annick Massis, che contemplerà addirittura una “Die lustige witwe”, con l’orchestra, il coro e le voci del Martucci, le scene del Liceo artistico “Sabatini-Menna”, non nuovo a certe imprese, e il corpo di ballo del Liceo “Alfano I”. E’ corsa immediatamente in sala la traduzione del termine “Misch-Masch”, perfettamente dettata da Peppe Iannicelli: “ na ’mmescafrancesca”, termine partenopeo che pare si riferisca ironicamente ai mélanges gastronomici francesi, all’epoca in cui dominavano Napoli. E l’apertura del cartellone sarà francese, dal 12 al 16 aprile, con l’opéra comique in due atti di Gaetano Donizetti, “La fille du régiment”, un titolo affidato alla regia a Riccardo Canessa, che da indiscrezioni, pare avrà atmosfere circensi e, come sfondo, a sorpresa, il nostro porto evocante una Salerno di fine Ottocento, ovvero dell’epoca di costruzione del massimo cittadino. Sul podio ritorna Antonello Allemandi, mentre i temutissimi ruoli di Marie e Tonio, quest’ultimo che contempla i temutissimi otto do di petto in partitura, più il nono di prammatica, saranno di Gilda Fiume e Joan Josè De Leon, con il nostro Filippo Morace nei panni di Sulpice e le coreografie di Pina Testa e Fortuna Capasso. A seguire, dal 19 al 21 aprile, il teatro San Carlo sarà protagonista con Pulcinella, una nuova creazione coreografica di Francesco Nappa, pensata appositamente per il Corpo di Ballo del massimo partenopeo ad eterna celebrazione delle meraviglie della città di Napoli. Sulle note di Stravinskij rivive il mito della maschera più conosciuta al mondo, in un ritmo travolgente tra corteggiamenti, falsi maghi, inseguimenti, finte morti e improbabili resurrezioni. Il 21 maggio verrà vissuta la prima di Tosca, che avrebbe dovuto inaugurare la stagione scorsa. Ardono il teatro con la prima donna per eccellenza che avrà la voce di Maria Josè Siri, e il podio su cui salirà lo stesso Daniel Oren, mentre al suo fianco ci sarà il tenore Najmadin Mavlianov. Il calice di vin di Spagna sarà issato da Sergey Murzaev, mentre tra i comprimari, un bel “Largo ai giovani!” con la triade consunta composta da Carlo Striuli, Angelo Nardinocchi e Enzo Peroni. In regia il giovane Michele Sorrentino Mangini, il quale, dopo il Barbiere di Siviglia della scorsa, ha accettato la sfida del dramma. Il teatro Verdi incontrerà il Conservatorio “G.Martucci” di Salerno,  dal 1 al 6 ottobre, sulle note de’ “Die lustige witwe” di Franz Lehàr, con una produzione dedicata alle scuole e fatta dalle scuole. Una partitura non semplice, questa, un gioiello che necessita di strumentisti eccellenti e di un esperto direttore per tener le fila di una rappresentazione fatta di melodie bonarie, dialoghi poco “letterati, speziati da un pizzico di malinconia e qualche dose di folklore tzigano. Dal 30 ottobre al 3 novembre andrà in scena il Trovatore di Verdi, evento clou della stagione. Sul podio Daniel Oren, il quale ospiterà la voce di Violeta Urmana, degna erede dell’Azucena della produzione salernitana 2011, Dolora Zajick. Il tenore più eroico della scuderia verdiana sarà ancora Najmadin Mavlianov, a fianco della Leonora, Irina Moreva, a completare il quartetto il Figaro piacione della scorsa stagione Massimo Cavalletti e una Anastasia Bartoli, figlia di Cecilia Gasdia, al lancio nel ruolo di Ines, in un’opera che avrà, come otto ani fa, la regia di Renzo Giacchieri. Finale di stagione champagne dall’ 8 al 10 dicembre con il balletto nazionale della Georgia Sukhishvili-Ramishvili, che evoca la storia dell’ unica terra cristiana in una vasta area islamica, che ha assorbito varie influenze delle culture limitrofe , come quella turca ed araba riconoscibili soprattutto nelle danze femminili e che, mescolate con la cultura originaria di questa terra, si realizzano in performances molto accattivanti, e l’opera di Natale per eccellenza, Bohème, che andrà in scena dal 23 al 30 dicembre, con Daniel Oren sul podio e Jean Daniel Lavalle, ingaggiato dopo sei anni per mettere in scena ancora il capolavoro pucciniano. Bohème saluterà il ritorno di Carmen Giannattasio sul palcoscenico del Teatro Verdi, nel ruolo di Mimì, in un’opera in cui Puccini accede alla poetica dell’impressione e della reminiscenza, attraverso una nobilissima scrittura musicale. Al suo fianco Valentin Ditiuk che darà voce a Rodolfo e Alla Vasilevsky nel ruolo di Musetta. “Avrei formato cast di voci tutte italiane – ha concluso Daniel Oren – il bel canto e italiano, si deve cantare all’italiana, ma non sempre è possibile. L’orchestra dell’Associazione Filarmonica Salernitana è stata ampiamente migliorata e ci accompagnerà per l’intera stagione”. La campagna abbonamenti in prelazione, partirà da lunedì mattina.