«L’unica risposta possibile a qualunque forma di violenza è la cultura» - Le Cronache
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«L’unica risposta possibile a qualunque forma di violenza è la cultura»

«L’unica risposta possibile a qualunque forma di violenza è la cultura»

di Erika Noschese

«L’unica risposta possibile a qualunque forma di violenza si chiama cultura». E’ quanto dichiara la dirigente scolastica dell’istituto Alfano I, Elisabetta Barone, in merito a quanto accaduto nella tarda mattinata di sabato ad Anna e Roberta, due studentesse vittima dell’aggressione ingiustificata e ignobile della sezione giovanile di Forza Nuova. Al termine delle lezioni, infatti, gli appartenenti al partito di estrema destra stavano distribuendo materiale informativo agli studenti quando le due ragazze hanno tentato di bloccarli, ricordando loro che «il fascismo è anti costituzionale». A quel punto è scattata l’ira dei cuori neri che hanno prima aggredito le due studentesse verbalmente, con insulti sessisti del tipo “tu sei donna non puoi parlare”, “stai zitta vai a casa a lavare i piatti” e poi sono passati ai fatti, sferrando pugni in faccia ad una delle due ragazze. A rendere noto lo spiacevole episodio il coordinatore regionale dell’Unione degli Studenti della Regione Campania, secondo cui sui foglietti che i camerata stavano distribuendo dinanzi l’istituto scolastico in questione “c’era la solita propaganda razzista e xenofoba, che punta il dito contro gli ultimi, contro i più poveri e che invitava a non accogliere studenti stranieri nelle classi”. La dirigente scolastica, intanto, ha convocato per domani, alle 10.30, un’assemblea straordinaria con i rappresentanti di classe e di istituto cui parteciperanno il sindaco e una delegazione del consiglio comunale. Oggi le attività didattiche si svolgeranno regolarmente «poiché l’unica risposta possibile à qualunque forma di violenza si chiama cultura. Dissento da altre forme di manipolazione politica che farebbero alzare i toni e produrrebbero altra violenza che evidentemente non va né alimentata né sostenuta», ha poi aggiunto la Barone. Forza Nuova, intanto, si difende e tenta di spiegare quanto accaduto sabato mattina: «Mentre effettuavamo un volantinaggio con volantini riguardanti i nostri punti di Lotta, una ragazza, a capo di 5 compagni, si è avvicinata intimandoci di andare via in modo tutt’altro che educato e incline al confronto. Dalle parole la ragazza è passata ai fatti e una volta avvicinatasi al nostro militante gli ha “regalato” un calcio e uno schiaffo.Il ragazzo d’istinto ha risposto sfiorando il volto della “democratica” compagna, ma null’altro è accaduto poiché i due gruppi si sono allontanati senza altre scaramucce. Il modus operandi di questi pseudo paladini di giustizia è sempre lo stesso, prima provocano e poi fanno le vittime quando la situazione non è più a loro favore». Una versione dei fatti sicuramente contrastante e su cui si tenta di far luce. Questa mattina, dinanzi l’Alfano I ci sarà anche l’associazione Marea con un presidio di solidarietà per le due ragazze vittima dei cuori neri. A scendere in campo anche Potere al Popolo che ha annunciato, alle 8.30, una protesta contro la violenza neofascista. «Quando disinformazione, odio e violenza provano a prendere il sopravvento, chi lotta per la libertà e la solidarietà fa paura. Tutte/i al fianco di Roberta e Anna!», ha dichiarato infatti Davide Trezza, esponente di spicco in Pap. «Siamo indignati per l’aggressione da parte di esponenti di Forza Nuova alle due studentesse dell’Istituto Alfano I», ha dichiarato invece il Comitato Provinciale Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani), attraverso il presidente della sezione di Salerno, Luigi Giannattasio. «Esprimiamo il nostro pieno sostegno alle due studentesse e chiediamo che dirigente scolastico e corpo docente condannino questa aggressione, vigilino e tutelino i propri studenti diventando portatori e diffusori – per il ruolo che svolgono – dei principi della Repubblica Costituzionale e antifascista. Al Prefetto e al Questore chiediamo che gli autori di questo vergognoso gesto siano individuati e perseguiti a norma di legge», ha poi aggiunto l’Anpi.