La telefonata che lega i sistemi “La Regina” e “Aliberti” - Le Cronache
Cronaca Primo piano Giudiziaria

La telefonata che lega i sistemi “La Regina” e “Aliberti”

La telefonata che lega i sistemi “La Regina” e “Aliberti”

Adriano Falanga

SCAFATI. «Per offerta migliorativa parlo di una cosa diversa, come quella che abbiamo fatto a Scafati, ha funzionato, nell’interesse dell’amministrazione». Così parlava Guglielmo La Regina, considerato dagli inquirenti deux et machina del “sistema La Regina”, che a Scafati è entrato in molti appalti banditi dall’amministrazione sciolta per infiltrazioni mafiose.La Regina a telefono cita “Scafati”, spiegando quella che è la sua visione di progettazione e gestione gare per la realizzazione di opere pubbliche. Al suo interlocutore racconta dell’incapacità dei comuni che non hanno in sede competenze e capacità professionali per fare le cose e pertanto si arriva al paradosso di perdere i finanziamenti perché non vengono presentati i progetti. «Per l’accelerazione di spesa loro avrebbero bisogno di una grande mano, di una buona struttura di supporto al Rup» aggiunge La Regina al telefono. Elementi che hanno comportato la settimana scorsa l’acquisizione di documenti nella sede legale della Tyche e l’iscrizione sul registro degli indagati di Andrea Vaiano. Ieri la nuova perquisizione a Pasquale Aliberti e Monica Paolino.

 

«La Paolino ha fatto poco danneggiando la città»

SCAFATI. La città non ne può più di essere continuamente accostata a fatti di criminalità organizzata per le vicende giudiziarie del consigliere regionale Monica Paolino di Forza Italia. Questa in sintesi la posizione del Movimenti Cinque stelle di Scafati. Scrivono da Sim, Scafati in Movimento usando toni molto duri: «Il nome della città di Scafati dovrebbe essere accostato a una politica per le azioni a favore del territorio e non per le indagini di riferimento e al consigliere regionale Monica Paolino che poco ha fatto per la sua città ma che in termini di cronaca giudiziaria l’ha resa famosa». I pentastellati aggiungono anche una più ampa riflessione politica: «Ci dispiace per il nome della città che viene accostato sempre ad indagini politico giudiziarie, avvenimenti che non vogliamo facciano passare in secondo piano le vere colpe politiche del Sindaco Aliberti e dei suoi fallimenti che sono sotto gli occhi di tutti. Un sindaco che aveva una maggioranza schiacciante con 16 consiglieri e che è stato capace di perderne la maggior parte passando numericamente in minoranza. Questa è stata la sua più grande sconfitta e va ricordata»

 

«Un abbraccio forte a chi ci vuole davvero bene»

SCAFATI. Intonro alle 15 di ieri il primo post su Facebook di Pasquale Aliberti, l’ex sindaco la cui casa è stata perquisita ieri mattina. Tace la moglie Monica Paolino. Scrive l’ex primo cittadino sul social media: «Le persone belle. Ho imparato che le persone #belle non arrivano dal nulla ma hanno sempre compiuto un percorso nella vita. Che hanno conosciuto la sconfitta, la sofferenza e le delusioni con #dignita’. Che hanno una sensibilità per le cose della vita che riempie le loro azioni di un #amore profondo. Io le ho conosciute: sono le più #semplici e le più comuni. Un #abbraccio forte a chi ci vuole davvero bene».