Mentre una donna sulla Sea-Watch 5 era in travaglio da ore, con gravi complicazioni che stavano mettendo a rischio la sua vita e quella del bambino, noi chiedevamo all’Italia di evacuarla d’urgenza in ospedale e le autorità italiane ci rispondevano di andare in Tunisia, un Paese non sicuro, minacciando sanzioni. Dopo almeno 4 ore di partita a ping-pong tra Italia, Malta e Tunisia, finalmente è stato inviato un elicottero della Guardia costiera italiana: un intervento che, se autorizzato prima, poteva risparmiare lunghe ore di tortura imposte alla donna e al suo bambino”. A denunciarlo è la Sea Watch 5, adesso in navigazione verso Salerno dove arriverà giovedì per sbarcare gli altri 70 migranti a bordo. La donna è stata prelevata dalla nave della Ong con un elicottero ed è stata portata all’ospedale di Trapani dove ha partorito il suo bambino. “La dottrina Meloni-Piantedosi è racchiusa in quel primo messaggio – continua SeaWatch – anche se saremmo attrezzati per salvarli, portateli in Tunisia, a costo di uccidere per omissione di soccorso una donna e il suo bambino. Se disobbedite, verrete sanzionati. Il governo ha perso l’ultimo briciolo di umanità. La nostra presenza nel Mediterraneo è importante anche per questo: quella mamma e quel bambino non ce l’avrebbero mai fatta se non li avessimo soccorsi e dato loro aiuto assistenza medica. A chi ci vuole lontani diciamo: non ci arrendiamo alla disumanità”.





