Solo pochi giorni dopo l’inaugurazione delle nuove spiagge nella zona orientale, la città di Salerno si trova ad affrontare l’indignazione dei suoi cittadini. Le condizioni del mare e delle spiagge, ritenute da molti inaccettabili, hanno scatenato una vera e propria ondata di proteste, mettendo in discussione l’efficacia degli interventi recenti e la gestione complessiva del litorale cittadino. La delusione è palpabile, specialmente in un periodo in cui la città si prepara ad accogliere un numero crescente di turisti. Il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli, ha riconosciuto la gravità della situazione e la frustrazione espressa dai residenti. “Sicuramente voglio parlarne con l’ARPAC”, ha dichiarato il primo cittadino, sottolineando l’urgenza di un confronto immediato con l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania. L’obiettivo è chiaro: “Voglio capire perché questo mare si sporca in determinate circostanze”. Questa dichiarazione evidenzia una chiara volontà dell’amministrazione di andare a fondo del problema, cercando di individuare le cause specifiche che portano al deterioramento della qualità delle acque proprio nei giorni e nelle ore di maggiore afflusso. La denuncia dei cittadini è particolarmente sentita, considerando gli investimenti e gli sforzi profusi per migliorare il litorale, culminati nell’inaugurazione di nuove aree balneabili. Il sindaco ha tenuto a ricordare gli interventi già realizzati, che avrebbero dovuto garantire una maggiore salubrità delle acque: “Noi abbiamo fatto, per esempio, il collettore dei liquami che vengono dalla costiera, sono stati convogliati nel depuratore”. Questo importante lavoro infrastrutturale, progettato per intercettare e trattare le acque reflue, avrebbe dovuto, nelle intenzioni, eliminare alla radice una delle principali fonti di inquinamento. Nonostante ciò, la problematica persiste in maniera evidente, suggerendo la presenza di fattori ancora irrisolti o di nuove criticità emerse. Tra le ipotesi avanzate dal sindaco, spicca in maniera preponderante quella degli scarichi abusivi. “Probabilmente ci saranno degli scarichi abusivi che non sono stati ancora individuati e censiti rispetto ai quali bisognerà intervenire”, ha affermato Napoli, indicando una possibile direzione per le future azioni di controllo e repressione. Questa affermazione suggerisce la necessità di un’indagine più approfondita e di un censimento capillare per individuare e sanzionare chi, in maniera illecita, contribuisce all’inquinamento. Tuttavia, il sindaco non ha escluso altre concause naturali che potrebbero aggravare la situazione: “C’è un fenomeno di correnti e tutto quello che si vuole, però poi alla fine in alcune ore, in alcuni giorni il mare è sporco, c’è poco da fare”. Questo riconoscimento delle dinamiche naturali, unito alla constatazione della sporcizia, evidenzia la complessità del problema che non può essere attribuito a una singola causa. La promessa dell’amministrazione è chiara e diretta: non si rimarrà inerti di fronte a questa situazione che sta minando la reputazione balneare della città e la qualità della vita dei suoi residenti. “Vedremo quando è nelle nostre possibilità a fare intervenendo a livello repressivo laddove necessario”, ha concluso il sindaco, preannunciando misure più severe e un approccio determinato per contrastare gli abusi che contribuiscono al degrado delle coste salernitane. La cittadinanza attende risposte concrete, azioni rapide e, soprattutto, un mare pulito e accessibile per l’intera stagione estiva, condizione indispensabile per un turismo sostenibile e per il benessere di chi vive in città. La questione è ora sul tavolo e l’amministrazione è chiamata a dare prova di efficienza e determinazione. er.no





