Ennesimo scandalo presso l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno. A finire sotto accusa è l’avviso di mobilità per la copertura a tempo determinato di sei posti di tecnici sanitari di radiologia medica, area dei professionisti della salute e dei funzionari, in servizio a tempo indeterminato presso le aziende ed enti del sistema sanitario nazionale. Tra i membri della commissione esaminatrice, infatti, vi è un Rsu della Cisl, in evidente conflitto di interessi, perché la norma, soprattutto morale, prevede che sia fondamentale assicurarsi che non ci sia alcun conflitto di interessi in occasione di importanti incarichi lavorativi. La presenza di un membro della Rsu nella commissione è un potenziale conflitto, specialmente se ci sono candidati che appartengono allo stesso sindacato. Un episodio che ha fatto storcere il naso a diversi candidati all’avviso di mobilità, intenzionati a chiedere spiegazioni al direttore generale Vincenzo D’Amato affinché si possa pensare di annullare l’avviso e rifarne uno ex novo, escludendo i sindacalisti dalla commissione esaminatrice oppure di intervenire in tempi rapidi per garantire il corretto svolgimento dell’avviso di mobilità che, allo stato attuale, rischia di penalizzare più di un partecipante, soprattutto se appartenente a una diversa organizzazione sindacale. L’avviso di mobilità è stato pubblicato lo scorso 20 novembre e in pochissime ore si è diffuso il malcontento tra i partecipanti che, di fatto, chiedono l’esclusione di Marco Coda dalla commissione esaminatrice costituita dal direttore Vincenzo D’Amato. Ma non è tutto: tra i membri della commissione vi è anche il dottor Gaetano Ungaro, membro della Trsm. Episodi che, sommati, portano molti medici a voler abbandonare il Ruggi, venendo a mancare il principio di trasparenza, lealtà e sana competizione. «È palesemente un conflitto di interessi, non è accettabile una situazione simile, quindi chiediamo al direttore D’Amato di intervenire in tempi rapidi», ha fatto sapere uno dei partecipanti chiedendo l’annullamento dell’avviso.
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